Sebastian Samuelsson è finalmente tornato. Dopo mesi di risultati deludenti, la stella del biathlon svedese è uscita fuori nel momento che più contava: i Mondiali di Oberhof. Fuori dal podio in individuale per tutta la stagione, Samuelsson è arrivato in Germania al top della forma, diventando l’avversario più pericoloso per Johannes Bø insieme a Sturla Lægreid. Lo svedese è stato anche l’unico a battere JTB in singolo nella rassegna iridata, e gli ha dunque precluso il cinque su cinque individuale. Un’impresa di cui Samuelsson, perfetto ieri al poligono e sulla neve, era sicuro.
«Quella di ieri credo sia la migliore gara della mia carriera finora. Sono molto contento della mia prestazione. Ho fatto 20 su 20 e mi sentivo bene in pista, mentre sia Martin che Johannes hanno commesso degli errori. Recuperavano dai giri di penalità: erano molto veloci, ma pensavo che fossero anche molto stanchi, quindi ho cercato di concentrarmi su me stesso, di centrare tutti gli obiettivi e dare tutto nell’ultima tornata. Sembrava un giorno d’estate a Östersund, l’ultimo intervallo di un allenamento molto duro con Martin. Naturalmente ci conosciamo molto bene e sapevo che sarebbe stato molto difficile batterlo. Sapevo poi che Johannes stesse arrivando e che probabilmente sarebbe stato veloce, quindi ho pensato che se avessi voluto vincere una medaglia d’oro forse avrei dovuto rischiare un po’ e dare tutto quello che avevo: l’ho fatto», ha commentato Samuelsson in conferenza stampa.
«È molto difficile battere Bø, ma dopo ogni gara di questa stagione ho detto che il giorno in cui lo avremmo battuto si avvicinava sempre di più. Nessuno mi credeva, ma oggi ci siamo riusciti», ha proseguito. «Johannes è un grande atleta ed è una sensazione molto speciale poterlo battere, soprattutto in una giornata importante come quella di oggi».
«Quella di ieri credo sia la migliore gara della mia carriera finora. Sono molto contento della mia prestazione. Ho fatto 20 su 20 e mi sentivo bene in pista, mentre sia Martin che Johannes hanno commesso degli errori. Recuperavano dai giri di penalità: erano molto veloci, ma pensavo che fossero anche molto stanchi, quindi ho cercato di concentrarmi su me stesso, di centrare tutti gli obiettivi e dare tutto nell’ultima tornata. Sembrava un giorno d’estate a Östersund, l’ultimo intervallo di un allenamento molto duro con Martin. Naturalmente ci conosciamo molto bene e sapevo che sarebbe stato molto difficile batterlo. Sapevo poi che Johannes stesse arrivando e che probabilmente sarebbe stato veloce, quindi ho pensato che se avessi voluto vincere una medaglia d’oro forse avrei dovuto rischiare un po’ e dare tutto quello che avevo: l’ho fatto», ha commentato Samuelsson in conferenza stampa.
«È molto difficile battere Bø, ma dopo ogni gara di questa stagione ho detto che il giorno in cui lo avremmo battuto si avvicinava sempre di più. Nessuno mi credeva, ma oggi ci siamo riusciti», ha proseguito. «Johannes è un grande atleta ed è una sensazione molto speciale poterlo battere, soprattutto in una giornata importante come quella di oggi».