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Biathlon – Il dt Klaus Höllrigl alla vigilia delle due staffette: “Vi spiego le nostre scelte”

Ha il volto sereno di chi sa che il Mondiale è fin qui andato molto bene, rispettando quelle aspettative che si erano naturalmente create dopo un’ottima prima parte di stagione. Klaus Höllrigl passeggia nel nebbioso e ventoso poligono di Oberhof, segue gli atleti nell’allenamento maschile ufficiale della mattina, parla con il responsabile Alex Inderst e con gli allenatori di tiro Fabio Cianciana e Jonne Kähkönen, commentando le condizioni molto difficili che, secondo le previsioni, si troveranno anche nei prossimi due giorni.

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, per il dt azzurro, è vietato abbassare la guardia, perché l’obiettivo è di chiudere bene negli ultimi due giorni, dove si spera magari di avere anche quel pizzico di fortuna in più che chiaramente è fin qui mancato alla squadra italiana.
Höllrigl è sereno, nonostante il ruolo di direttore agonistico porti con sé anche tante responsabilità e di conseguenza alcune scelte molto difficili, in particolare quando si tratta di decidere le convocazioni o anche scegliere i componenti di una staffetta.
Particolarmente difficile è stato farlo in questa occasione, in quanto a rimanere fuori è stata una Passler bravissima fin qui, soprattutto nelle gare a squadre, a vantaggio però di una Auchentaller protagonista di un bellissimo Mondiale.

«È stata una scelta difficilissima
– ammette Höllrigl a Fondo Italia – perché Rebecca (Passler, ndr) ha fatto una grande stagione, ottenendo anche due podi proprio in staffetta, ma Hannah, già ad Anterselva e anche ai Mondiali, ha fatto molto bene. Quest’ultima ha un bellissimo ultimo giro, sugli sci sta bene e al poligono sta lavorando molto bene e con sicurezza. Era una “close call”, una scelta di millimetri, ma alla fine abbiamo optato su Hannah per la prestazione che è in grado di fare sugli sci, in particolare nell’ultimo giro. Abbiamo deciso di puntare su quello».

In questa stagione, Passler è stata spesso la prima frazionista designata. A questo punto al lancio andrà Samuela Comola, reduce da una individuale da sogno. «Sammy parte in prima perché ha un buon tiro, caratteristica importante per una lancista. Al momento ha anche un bel passo sugli sci e per quello penso al lancio possa darci sicurezza. Poi per il resto abbiamo due campionesse come Doro e Lisa».

Nella staffetta maschile, si è deciso invece di inserire Zeni in terza, partendo con Bionaz e Giacomel nelle prime due. «È stato un peccato che Brauni (Braunhofer, ndr), fino all’ultimo in ballo staffetta, si sia un po’ ammalato e non fosse al cento per cento. A quel punto abbiamo deciso nuovamente di cercare di aver sicurezza al lancio. Dido conosce bene la prima frazione e la sa fare. Quindi abbiamo inserito Tommy in seconda perché può recuperare se abbiamo perso qualcosa o spaccare la frazione se si è davanti. È forse offensiva, ma vogliamo giocarci le nostre carte al meglio possibile e giochiamo d’attacco. Poi abbiamo Zeni e nell’ultima l’esperienza di Luki.
Ovviamente con la staffetta maschile, per noi anche un quinto o sesto posto sarebbe un ottimo risultato. Visto che siamo qui e le ultime staffette sono andate bene, considerato poi che Oberhof è Oberhof e non sai mai cosa possa accadere, abbiamo messo giù una staffetta per attaccare, anche se ovviamente sarà molto difficile visto l’altissimo livello presente».

Insomma, come sempre si è lavorato tanto per la scelta dei frazionisti sperando che paghi: «Queste sono le motivazioni che ci hanno portato a prendere queste decisioni, sperando si rivelino giuste. L’importante è ragionare, discutere bene, condividere le proprie idee, in quanto si possono avere anche opinioni diverse nel corso del processo decisionale. A quel punto, si fa una scelta sperando di avere ragione. Poi, ovviamente, il biathlon è il biathlon e soprattutto Oberhof è Oberhof».

In questi giorni alla medal plaza tutti gli atleti della squadra azzurra hanno deciso di presenziare ai podi di Vittozzi prima e della sappadina con Giacomel dopo. Atleti come Lukas Hofer, Dorothea Wierer, Samuela Comola, Hannah Auchentaller, Didier Bionaz, Patrick Braunhofer, Rebecca Passler ed Elia Zeni, non si sono tirati indietro nonostante freddo e qualche goccia di pioggia, presentandosi sotto il palco ad applaudire i compagni. «Questo è un bel segnale – afferma Höllrigl con orgoglio – anche perché non lo avevamo nemmeno chiesto. È stato qualcosa di spontaneo, venuto dagli atleti stessi, che hanno celebrato i compagni molto volentieri. Forse sembra qualcosa di scontato, ma non lo è».

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