Julia Simon ha spezzato l’incantesimo. E lo ha fatto nel miglior modo possibile. Alla francese mancava una medaglia individuale nelle grandi competizioni, nelle quali aveva un quinto posto come miglior risultato. A Oberhof, Simon ha riscattato una sprint deludente, chiusa al decimo posto, con una rimonta sensazionale nella pursuit. Già dopo il primo poligono era a ridosso del podio, mentre a metà gara era seconda a un errore da Denise Herrmann-Wick, con la quale si è giocata la medaglia d’oro fino all’ultimo poligono.
Il crollo della tedesca nell’ultima sessione di tiro ha dato un meritato oro a Simon, che in conferenza stampa ha descritto così le sue sensazioni: «È stato qualcosa di assolutamente folle. Si tratta della prima medaglia per me nelle gare individuali. Contro Denise è stata una grande battaglia. Sono partita da lontano ma credevo nelle mie possibilità. Contavo su alcuni errori delle mie avversarie. È davvero bello avere una medaglia qui a Oberhof, c’era un pubblico fantastico e l’atmosfera era davvero pazzesca. È stata una bella sensazione».
«Credo di essere una biathleta offensiva, per me è più facile sparare quando c’è qualcuno intorno a me. Ho solo cercato di fare del mio meglio. Ero molto concentrata, ho fatto un solo errore. Per questa volta è stato sufficiente e non è stato così facile. Poi ho sentito che Denise aveva commesso un altro errore, ed è stato un sollievo perché so che è molto forte sugli sci. Questa giornata è incredibile, devo solo godermela e comincio a credere che mi sia successa una cosa pazzesca», ha proseguito la francese. «Mi piace stare dietro, quando devo inseguire è più facile concentrarmi su me stessa. Quando parto così indietro, faccio del mio meglio. Ero fiduciosa, avevo già rimontato a Kontiolahti (addirittura in Finlandia la transalpina aveva trionfato dal 16esimo posto, nda), sapevo che la vittoria fosse possibile, ma bisognava essere pulite al tiro e sperare in qualche errore delle altre. La mia strategia è stata buona perché sono partita veloce. Il mio tiro a terra andava bene, avevo solo bisogno di sparare velocemente e andare in battaglia. In più avevo degli ottimi sci e credo che la mia forma sia buona dall’inizio della stagione. Non sono la migliore, ma posso lottare con le migliori e la squadra ha sempre fatto un ottimo lavoro: è davvero importante. Non si può vincere senza una buona squadra. Devo ringraziare tutto il team francese che ha lavorato molto, questa vittoria è di tutto il team, non solo mia».
Il crollo della tedesca nell’ultima sessione di tiro ha dato un meritato oro a Simon, che in conferenza stampa ha descritto così le sue sensazioni: «È stato qualcosa di assolutamente folle. Si tratta della prima medaglia per me nelle gare individuali. Contro Denise è stata una grande battaglia. Sono partita da lontano ma credevo nelle mie possibilità. Contavo su alcuni errori delle mie avversarie. È davvero bello avere una medaglia qui a Oberhof, c’era un pubblico fantastico e l’atmosfera era davvero pazzesca. È stata una bella sensazione».
«Credo di essere una biathleta offensiva, per me è più facile sparare quando c’è qualcuno intorno a me. Ho solo cercato di fare del mio meglio. Ero molto concentrata, ho fatto un solo errore. Per questa volta è stato sufficiente e non è stato così facile. Poi ho sentito che Denise aveva commesso un altro errore, ed è stato un sollievo perché so che è molto forte sugli sci. Questa giornata è incredibile, devo solo godermela e comincio a credere che mi sia successa una cosa pazzesca», ha proseguito la francese. «Mi piace stare dietro, quando devo inseguire è più facile concentrarmi su me stessa. Quando parto così indietro, faccio del mio meglio. Ero fiduciosa, avevo già rimontato a Kontiolahti (addirittura in Finlandia la transalpina aveva trionfato dal 16esimo posto, nda), sapevo che la vittoria fosse possibile, ma bisognava essere pulite al tiro e sperare in qualche errore delle altre. La mia strategia è stata buona perché sono partita veloce. Il mio tiro a terra andava bene, avevo solo bisogno di sparare velocemente e andare in battaglia. In più avevo degli ottimi sci e credo che la mia forma sia buona dall’inizio della stagione. Non sono la migliore, ma posso lottare con le migliori e la squadra ha sempre fatto un ottimo lavoro: è davvero importante. Non si può vincere senza una buona squadra. Devo ringraziare tutto il team francese che ha lavorato molto, questa vittoria è di tutto il team, non solo mia».