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Sci di fondo

Sci di Fondo – Ebba Andersson stellare: dominio e distacchi pesanti nella durissima 20 km di Les Rousses; solo Niskanen resiste

Una venti chilometri durissima su un tracciato da 3.3 km davvero tosto, con una salita dalle pendenze esagerate, discese molto tecniche e pochissime possibilità di recupero. Il tutto da ripetere sei volte. Inevitabile quindi una gara selettiva e così è stato, con una Ebba Andersson che si è tinta di gloria dimostrandosi una fondista straordinaria e finalmente vincente. Quarta vittoria in carriera per la svedese, la terza in questa stagione.

Sul lungo tratto di salita stile Cermis, ripetuto sei volte, Andersson è andata all’attacco praticamente in ogni giro, scrollandosi via via di dosso tutte le avversarie. Soltanto una generosissima Kerttu Niskanen ha provato fino all’ultimo a resisterle, per poi cedere nel quinto dei sei giri, ovviamente sulla durissima salita.
In ogni giro la svedese è andata sempre a tutta, senza prendere mai fiato, un attacco continuo a ritmo alto, al quale solo la finlandese ha retto fin quando ha potuto. Una grande dimostrazione  di forza da parte di Andersson, che sul durissimo tratto di salita è sempre riuscita a mietere vittime nel corso della gara, confermando di essere attualmente una delle atlete più forti del circuito quando la pista è molto dura.
Solo Niskanen è riuscita a limitare i danni, chiudendo a 22”. Per il resto distacchi pesantissimi. Sul terzo gradino del podio ha chiuso un’ottima Astrid Øyre Slind, capace nel finale di staccare la connazionale Østberg. Per lei distacco di 1’20".
A 2’17" la quinta classificata, Ribom che è stata capace, insieme alla connazionale Sundling, di staccare finale le atlete che componevano con loro il gruppo inseguitore. Alle loro spalle sono giunte Matintalo, Stadlober, Diggins, Pärmäkoski e Weng. Per tutta la gara queste atlete hanno fatto gruppetto insieme, con Matintalo che ha provato spesso anche a trainare le altre, per poi comprendere che forse era più saggio risparmiare energie.
Più indietro le azzurre. Anna Comarella, al termine di una gara generosissima, ha concluso 22ª a 4’01". Il distacco è notevole, ma la veneta delle Fiamme Oro ci ha provato, ha cercato di restare a contatto con le migliori e vi è riuscita nella prima metà di gara, trovandosi a lungo nella top quindici per poi cedere negli ultimi due giri. L’impressione è che l’azzurra andasse bene in salita per poi fare molta fatica sui tratti di maggiore scorrevolezza. Al di là di questo, lo spirito mostrato nella prima parte di gara è quello di un’atleta che ha voglia di scalare posizioni ed è un bel punto di partenza. Alle sue spalle una buona Franchi, che al contrario della compagna, ha tenuto un ritmo più contenuto all’inizio anche per testarsi un po’ dal momento che da tempo non gareggiava a classico in Coppa del Mondo. Nel finale la trentina è risalita chiudendo 23ª non distante dalla compagna. Poco più indietro, a una trentina di secondi, le altre due azzurre, con Ganz 26ª a 4’38" e Pittin 29ª a 4’46". 
Giornata difficile per le padrone di casa della Francia, con Ducordeau che è stata la migliore del gruppo terminando 24ª alle spalle di Franchi.
Vedendo la gara e il tracciato è sicuramente logico per molti chiedersi come sarebbe andata questa competizione se vi fosse stata Johaug. Andersson sorride e non se ne interessa, giustamente, oggi è lei la dominatrice.

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