Al termine della tappa giapponese di Coppa del Mondo a Zao (Giappone), la squadra norvegese può dirsi pienamente soddisfatta. Oltre al secondo posto ottenuto nella Team Event di sabato, la Norvegia ha concluso il weekend di gara con una prestazione di squadra positiva nella gara di domenica, posizionando tre atlete nelle prime sei posizioni. Anna Odine Strøm, infatti, è salita sul gradino più basso del podio, dietro ad Eva Pinklenig e Selina Freitag. Silje Opseth si è posizionata invece ai piedi del podio, mentre Bjørseth è arrivata quinta.
Tuttavia, c’è qualche malumore in Norvegia per il risultato di Thea Minyan Bjørseth, che non è ancora mai salita sul podio in una gara individuale. La sensazione è che le valutazioni da parte dei giudici non corrispondano pienamente all’esecuzione dei salti.
Maren Lundby, intervistata dal quotidiano norvegese Dagbladet, è convinta che alla sua compagna di squadra sia stato negato il posto sul podio che aveva ottenuto provvisoriamente dopo il primo salto. Nella prima serie infatti, la saltatrice 19enne aveva ottenuto come valutazione 18 dai cinque giudici, grazie ad un salto che definisce pienamente riuscito. Secondo la 28enne norvegese, se il salto fosse stato giudicato correttamente, Bjørseth avrebbe conquistato il podio: del resto, a fine gara, solo 6 decimi la separavano dalla terza piazza.
"Thea era perfettamente composta in volo. L’atterraggio è salto equilibrato e controllato. È stato un grande salto, senza problemi. Poi ha ottenuto tre 18 come valutazione. Penso sia sorprendente" La saltatrice norvegese, che tornerà in gara in Coppa del Mondo ad Hinterzarten a fine mese, è del parere che la compagna potesse aspirare a qualcosa di più nelle valutazioni del primo round "Ai miei occhi meritava 19. Selina Freitag che ha saltato dopo di lei ha avuto maggiori problemi in fase di volo ed è atterrata un po’ più avanti sul terreno con un impatto maggiore. Le hanno dato tre 17, ma uno dei giudici ha scelto di dare lo stesso voto di Thea (18). È una seccatura per Thea"
A rincarare la dose è Karl Vegard Andersen, commentatore delle gare di Salto per Viaplay. Durante la gara a seguito del salto di Alexandria Loutitt, grida allo scandalo. La canadese, autrice della splendida gara di venerdì che le ha permesso di conquistare la prima vittoria della carriera e il primo successo per il Canada nel salto femminile, nella gara di domenica atterra il primo salto quasi toccando terra con la mano ottenendo 16.5, 16.5 e 17 nei punteggi. Lundby afferma di essere d’accordo con Andersen e che troppo spesso i giudici, secondo lei, fanno poca distinzione tra salti buoni e cattivi.
Le valutazioni dello stile nel salto femminile, del resto, sono state oggetto di discussione per lungo tempo. Lundby, da sempre attenta alle tematiche di gender equality nella sua disciplina, amplia la discussione, facendo notare come nessuna donna abbia mai fatto segnare 20 punti nello stile in Coppa del Mondo, nonostante il metro di giudizio tra uomini e donne sia il medesimo. Non sa dare però una risposta a questo trend particolare. "Vediamo che raramente viene assegnato più di un 18/18.5 per le donne. Il 19 è molto raro" sottolinea l’atleta a Dagbladet "penso sia immeritato, tra le ragazze vengono eseguiti molti bei salti. Non so spiegarmi il perché."
I giudici del resto non hanno l’abitudine di commentare i loro voti al termine delle gare, tuttavia Lundby sottolinea che, cercando spiegazioni, la risposta non è stata particolarmente convincente. "La ragione sarebbe che siamo più passive in aria, ma oggi c’è stato un salto di 90 metri. Quindi dobbiamo essere più passive" continua, quasi con una vena di sarcasmo "non abbiamo mai visto un 20 in coppa del mondo, è un po’ strano. Sembra che il 18.5 sia 20 per noi"
Salto con gli sci – Polemica in Norvegia per le valutazioni dei giudici nel salto femminile. Lundby: “Il 18.5 è il nostro 20”
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