Quattro anni dopo, sempre in Germania, ma questa volta a Ruhpolding, Lisa Vittozzi ha ottenuto la sua terza vittoria Coppa del Mondo.
Un successo bellissimo, più importante rispetto a quello di quattro anni fa ad Oberhof, commovente per lei e per coloro che le sono stati vicino nelle difficoltà degli ultimi anni, ne hanno raccolto gli sfoghi, l’hanno ascoltata, hanno vissuto con lei le difficoltà e le sono stati a fianco nel tentativo di rilanciarsi.
Ed oggi è un grande giorno per Lisa, un momento che non era affatto scontato, perché solo i grandi campioni sanno riprendersi e uscire dal tunnel, sanno riaccendersi e ritrovarsi dopo mille difficoltà.
La sappadina ce la sta facendo e la parte più importante la sta compiendo da sola, perché al di là del grande lavoro delle persone che ha attorno a sé, dell’ottimo sistema creato dal nuovo direttore agonistico Klaus Höllrigl, dagli allenamenti con Alex Inderst, Jonne Kähkönen, Mirco Romanin ed Edoardo Mezzaro, dei quali va riconosciuto l’enorme lavoro, dalla collaborazione con il suo mental coach, tutto doveva partire ed è partito da lei.
Solo la sappadina sa cosa ha passato, i sentimenti che ha provato, e quanto è stato difficile tornare la Lisa Vittozzi che tutti hanno ammirato. Anzi, lei per prima sa che quello di oggi è solo un grande passo per tornare a essere la vera Lisa, perché dentro di sé Lisa non ha mai smesso di credere in quelle che sono le sue grandi potenzialità, non si è mai arresa riponendo in un cassetto quello che è il suo grande obiettivo: essere la numero uno.
E allora è ancora più bello vederla commuoversi nella semplicità di un’emozione spontanea, nel ricordarci che uno sportivo è prima di tutto un essere umano con i suoi sentimenti e le proprie fragilità, anche quando è un atleta di altissimo livello. «È emozionante – afferma al microfono di Giulio Gasparin, giornalista friulano dell’IBU, per poi fermarsi, asciugarsi le lacrime e con la voce ancora rotta dall’emozione aggiungere – sono veramente felice».
La sappadina ha quindi cercato di raccontare il suo lungo viaggio dalla seconda vittoria di Oberhof 2019 a quella di oggi, ma era impossibile farlo con il cuore in tumulto per l’emozione: «Significa molto, ho lavorato duramente per tornare qui, sono orgogliosa. Per me è il giorno perfetto». A descriverci però quel lungo percorso ci ha pensato quell’espressione commossa ed emozionata, che dice molto più di un milione di parole. Possiamo solo ringraziarla, Lisa, perché ci ha ricordato che raccontare lo sport va oltre la cronaca, ma è prima di tutto una fantastica storia scritta da persone.