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Biathlon – Giacomel: “Che rabbia quei due errori, ma due top six in un weekend non sono male per un ventiduenne”

Fa emozionare, divertire, saltare sulla sedia, godere i tifosi italiani che vedono un giovane di ventidue anni essere lì a battagliare con campioni che hanno vinto tutto il possibile, come Fillon Maillet, Tarjei Bø e Sturla Holm Lægreid. Tralasciamo Johannes Thingnes Bø, perché nel corso dell’ultimo weekend è sembrato di un altro pianeta, più del solito. Tommaso Giacomel sta trovando continuità e affrontando le competizioni con una sempre maggiore maturità, al punto che forse a volte quasi ci dimentichiamo che si tratta di un ragazzo del 2000, ancora ventiduenne.
Quello di Pokljuka è stato il weekend della consapevolezza e non dei rimpianti, perché se è anche vero il fatto che con un errore in meno sia nella sprint che nella pursuit avrebbe ottenuto senza problemi il podio, Giacomel sa ora che può essere lì, che se affronta le gare nel modo giusto può stare lì con i big umani del circuito.
Ovviamente, la testa del trentino è sempre quella di un vincente, di chi non si accontenta mai, ed è quindi normale che giungere quinto un po’ bruci anche a lui dopo aver assaporato il podio. È anche giusto così: «Ci ho creduto molto – ha affermato, contattato da Fondo Italiadopo le due serie a terra e la prima in piedi in cui ho lavorato veramente bene ero lì.
È stato bello trovarmi in lotta con atleti come Fillon Maillet e Tarjei Bø, anche se ormai sta già diventando quasi una normalità girare insieme a loro due quest’anno. Il francese oggi andava più di ieri, mentre forse Tarjei aveva qualcosa in meno. Prima dell’ultimo poligono ero deciso a fare una bella serie, ma non mi è riuscito. Ho voluto assolutamente sparare il primo colpo più velocemente rispetto a Fillon Maillet, perché volevo mettergli un po’ di pressione. Il primo l’ho preso, poi purtroppo ho fatto quei due errori. Questa cosa mi fa veramente arrabbiare. Mi dispiace aver perso il podio anche oggi, visto che pure nella giornata di ieri era fattibile, anzi con un errore in meno sarebbe stato sicuro, mentre oggi mancando solo un bersaglio sarei stato in lotta con Quentin e Tarjei nell’ultimo giro. Comunque questo weekend alla fine posso dire che sono arrivato sesto e quinto, non male per un atleta ancora ventiduenne».

C’è rabbia e consapevolezza anziché rammarico, che si trasformeranno in ulteriore fame per un ragazzo che ne ha già abbastanza. C’è solo da aspettare.

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