«Se c’era una persona da cui non mi dispiaceva essere battuto, quella era Johannes Dale». Le parole di Sturla Lægreid testimoniano la stima verso un atleta che ha passato mesi sportivamente infernali e a Le Grand-Bornand ha avuto la sua rivincita, tornando al successo in Coppa del Mondo due anni dopo la sprint di Hochfilzen. Dale è poi lentamente calato, fino a sprofondare costantemente fuori dai primi 25 del circuito principale e a “retrocedere” in Ibu Cup. Finito fuori dal giro della nazionale, a inizio stagione Dale ha dato segnali di risveglio, convincendo i tecnici a riportarlo in Coppa del Mondo: se si eccettua una pursuit storta a Kontiolahti, Dale ha sempre confermato la crescita, fino al trionfo di ieri in cui è stato decisivo lo zero dalla quarta sessione per riprendere Lægreid e avere la meglio nella parte finale del giro.
«È veramente difficile descrivere quello che sto provando, perché l’anno scorso è stato molto duro: essere capace di ripartire e specialmente di vincere qui è assolutamente incredibile. Sono felicissimo e sollevato», ha commentato Dale ai microfoni di IBU Tv. «A Sturla ho detto di essere contento di aver condiviso il podio con lui, perché ci conosciamo da quando eravamo bambini, so che gli ha fatto piacere che io fossi tornato alla vittoria, e poi ha così tante vittorie (dieci, nda)! Dividere il podio con lui e Johannes (Bø, nda) è incredibile, sono felicissimo. Non mi aspettavo di essere in seconda posizione dopo l’ultimo poligono, l’ho visto dallo schermo grande! Il mio corpo si è caricato di adrenalina. Nel finale era chiaro che dovessi andare a tavoletta, ma volevo farlo passo dopo passo. Quando ho capito che mi stavo avvicinando sempre di più a Sturla ho spinto tanto e dato veramente tutto quello che avevo dentro. Sono riuscito a chiudere il gap e da quel momento dovevo solo attendere il momento giusto. Non pensavo al podio, tantomeno alla vittoria, perché prima dell’ultimo poligono avevo 24 secondi di ritardo, ma quelli davanti a me hanno sbagliato, mentre io ho preso tutti i cinque bersagli. Mi sono concentrato su quello che dovevo fare ed è stato soddisfacente, perché è proprio su questo che ho lavorato negli ultimi mesi e anni. Vincere qui è così bello, ora posso andare in pausa invernale con buone sensazioni».