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Sci di fondo

Sci di Fondo – Jessie Diggins vittoria e record con gli occhi congelati: “In discesa ero troppo concentrata e non sbattuto le ciglia, facendo ghiacciare le lenti a contatto”

Guai a giocarsi una vittoria sul filo dei secondi con Jessie Diggins. Nei testa a testa finali già si sa, che sia a cronometro o con partenza in linea, la statunitense è capace di tagliare il traguardo svuotando completamente il suo serbatoio, fino a distruggersi. È andata così anche a Davos, dove nella 20 km a skating, grazie a un grandissimo finale di gara, Diggins si è messa alle spalle una splendida Østberg, riuscendo a ottenere così la sua quattordicesima vittoria, divenendo così la fondista statunitense più vincente in Coppa del Mondo.
«Ho provato solo a dare il massimo, ad andare il più veloce possibile – ha affermato Diggins al sito della federazione statunitense – sono riuscita a spingere a tutta fino all’ultimo metro e sono felice di questo. Questa vittoria significa molto per me, anche perché mi ha permesso di ottenere il record di vittorie per un’atleta statunitense in Coppa del Mondo. È qualcosa di super eccittante e divertente».
Alla tv norvegese NRK, Diggins ha anche descritto il finale di gara. La statunitense è rimasta stupita quando le hanno comunicato che all’inizio dell’ultimo giro aveva 7" di distacco da Østberg: «Davvero? Nel corso della gara sapevo che eravamo tutte vicino nei tempi e di dover combattere per ogni singolo secondo. Ero consapevole del fatto che la seconda metà del percorso era adatto alle mie caratteristiche. Ho cercato di ignorare i tempi intermedi, perché so dove posso trovare il tempo necessario e non volevo preoccuparmi troppo delle altre».
Alla fine della gara Diggins ha avuto un problema agli occhi che l’ha portata anche a spaventarsi: «I miei occhi erano congelati. Nella discesa ero così concentrata che non ho battuto ciglio. Le mie lenti a contatto si sono quindi congelate. Ora sto bene, ma è stato un po’ spaventoso. Per un po’ mi è sembrato di non riuscire ad aprire gli occhi. Ma ho ricevuto un buon aiuto e ora stanno bene. Non avevo paura di diventare cieca, ma era più un appunto sul fatto che dovevo davvero sbattere le palpebre».

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