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Sci di fondo

Sci di fondo – De Fabiani è soddisfatto: “Arrivare sesto facendo tutta la gara da solo significa che ci sono”

L’ottimo weekend della nazionale italiana di sci di fondo a Beitostølen è proseguito con la bella prestazione degli azzurri nella 10 km a tecnica classica. Particolarmente positiva la prestazione di Francesco De Fabiani, giunto sesto dopo aver anche lottato per il podio.

Una soddisfazione particolare per De Fabiani, in quanto cercava conferme dopo l’ottimo inizio di Ruka e un weekend a Lillehammer dove non aveva avuto l’opportunità di esprimersi al meglio su una pista certamente non adatta a lui, anzi forse sarebbe il caso di dire non adatta alla Coppa del Mondo di sci di fondo.
«È stata una bella gara – ha affermato De Fabiani a Fondo Italia – sono contento della mia prestazione e per poco non ci scappava anche la possibilità di lottare fino alla fine per il podio. La mia gara, infatti, avrebbe potuto essere ancora migliore se al transito avessi trovato Jouve in partenza. Purtroppo l’ho mancato per due o tre secondi e lui è partito subito a tutta nei primi chilometri. Peccato quello avrebbe fatto la differenza, forse anche per il terzo posto. A volte serve un po’ di fortuna, mi è capitato di averla in passato, oggi invece è successo ad altri. Ma va bene così, perché sono contento di aver ottenuto il sesto posto stando sempre completamente da solo. Significa che ci sono e vado forte».

De Fabiani ha impressionato nel tratto tra i 6.3 e 8.2 km, per poi perdere qualcosa nel finale. L’azzurro ha spiegato che ciò è legato soltanto alla conformazione del tracciato: «Il tratto dove ho guadagnato tanto coincide con la salita, mentre il finale è tutto piano e discesa. Anche nel giro precedente avevo perso qualcosa in quel tratto. Poi sicuramente ero anche stanco e ho perso dei secondi preziosi. Se lì avessi avuto la fortuna di avere con me qualcuno, probabilmente avrei potuto fare meglio».

Le risposte che cercava sono però arrivate: «Ho avuto la conferma di quanto vi avevo detto già la scorsa settimana, che se la mass start di Lillehammer si fosse disputata su una pista diversa, più larga e con più binari, rendendo più semplici i sorpassi in salita, un percorso più selettivo, sono sicuro che avrei fatto meglio. Indubbiamente se riesco ad arrivare sesto in una cronometro, senza subire un grande distacco, significa che in una mass start sulla pista che dico io posso ottenere un bel risultato».

De Fabiani è stato molto felice di assistere venerdì allo splendido podio di Simone Mocellini. Per la prima volta dopo oltre sette anni, sul podio in una gara individuale è salito un azzurro che non fosse uno tra Defa e Pellegrino. «Sono stato contento, ci voleva una novità. È stato bello, un risultato così ricorda a tutti che il podio è lì e si può raggiungere. Io oggi ci ho provato, sapevo di avere buoni sci, anche quelli contribuiscono tanto. Qui a Beitostølen per noi era una buona occasione da sfruttare, non a caso anche Cate (Ganz, ndr) ha fatto una bella gara, poi io e Didi (Nöckler, ndr), oltre al Moce (Mocellini, ndr) che oltre al podio era anche terzo in qualificazione. Questo perché il nostro team ha trovato un buon compromesso tra tenuta e velocità, dandoci anche un vantaggio. Sono occasioni da sfruttare e l’abbiamo fatto. Dobbiamo quindi ringraziare tutto il team che sta lavorando benissimo, non soltanto gli skiman, ma anche gli allentatori, coloro che provano gli sci, i massaggiatori. Tutto il team sta lavorando al meglio e i risultati positivi aiutano creando un clima diverso, più rilassato che aiuta tutti».

Domani il weekend di Beitostølen si chiuderà con la staffetta mista. A De Fabiani piace questo format, anche se come Pellegrino è critico perché si possono schierare più squadre per nazione. «Come sempre in staffetta, ci sono delle squadre super favorite, poi noi insieme ad altri che siamo outsider. Negli ultimi anni, purtroppo non è mai accaduto ai Mondiali o alle Olimpiadi, ma in Coppa del Mondo diverse volte siamo stati la terza nazione all’arrivo, ma senza salire sul podio perché magari c’erano due squadre norvegesi e altrettante russe. Sarebbe bello, invece, se vi fosse una squadra per nazione, ciò aprirebbe anche ad altri team la possibilità di salire sul podio.
Vediamo di chiudere comunque bene il weekend, perché i nostri risultati sono stati buoni qui e cercheremo di fare il massimo. La staffetta è sempre imprevedibile».

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