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Sci di fondo

Sci di Fondo – Klæbo è imbattibile, ma uno splendido Pellegrino è secondo da eterno fuoriclasse!

Seconda tappa e secondo podio stagionale per un fantastico Federico Pellegrino, capace di tornare sul podio anche nel suo format preferito, la sprint a skating. L’azzurro è riuscito a chiudere alle spalle di un imprendibile Klæbo, autore di una prestazione sontuosa, una prova di forza impressionante nelle sue poderose pattinate nel rettilineo precedente all’ultima curva, nel quale ha fatto il vuoto.
Alle sue spalle, però l’azzurro ha fatto un’azione splendida e a 32 anni e 93 giorni ha dimostrato di essere ancora capace di mettersi alle spalle il nuovo che avanza, atleti ben più giovani di lui, con una condotta di gara saggia e una bella azione anch’egli sul rettilineo che precedeva l’ultima curva nel quale ha guadagnato metri sugli altri per poi lanciare una bella azione sul rettilineo finale. Un fuoriclasse eterno.
Un risultato arrivato dopo aver corso un grande rischio in semifinale, quando Pellegrino si è trovato imbottigliato in una batteria velocissima e composta da soli scandinavi. L’azzurro è uscito dall’ultima curva in ultima posizione, ma sul rettilineo finale è stato fantastico con le sue pattinate, riuscendo addirittura a chiudere terzo e rientrnado in finale dal lucky loser con un tempo bassissimo.
Memore di questo, in finale l’azzurro si è messo subito davanti a seguire il giovane svedese Anger. Vedendo Pellegrino in quella posizione, anche Klæbo ha preferito non correre rischi con una tattica d’attesa e si è messo presto nelle prime posizioni. Il ritmo imposto dal giovane svedese è stato subito molto alto, così in quattro hanno preso qualche metro di margine su Golberg ed Evensen, usciti dall’altra semifinale. In salita Pellegrino ha insistito per tenere la posizione interna, tanto da avere un contatto con Northug, fortunatamente privo di conseguenze per entrambi. Nel frattempo Golberg nel tratto di salita è riuscito a rientrare, mentre Klæbo è andato all’attacco sul rettilineo precedente all’ultima curva, imponendo un ritmo impossibile a ogni umano. Pellegrino ha provato a seguirlo guadagnando qualche metro sugli avversari e arrivando all’ultima curva in seconda posizione, per poi far andare a tutta i suoi cavalli e chiudere nettamente in seconda piazza.
Nel rettilineo conclusivo, invece, Even Northug, che ormai brilla di luce propria, ha avuto il merito di mettersi alle spalle un Anger che va sicuramente seguito perché sembra un giovane piccolo fenomeno, e Golberg. Solo sesto Evensen.
Doveroso ovviamente celebrare Johannes Klæbo, che continua a scrivere la storia gara dopo gara. Con il successo odierno, il norvegese arriva a 32 vittorie nella sprint, il doppio rispetto ai più immediati inseguitori, che sono proprio Pellegrino ed Emil Jönsson. È il fenomeno della nostra epoca, un campione arrivato a livelli altissimi.
Settima e ottava piazza per gli statunitensi Ogden e Schoonmaker, beffati in semifinale da Golberg, che rimasto imbottigliato in precedenza è riuscito con un grande rettilineo finale e una spaccata da fuoriclasse a mettersi alle spalle i due statunitensi, autori di una prestazione molto positiva. A chiudere la top ten Taugbøl e Jouve. Il francese è ancora lontano dalla miglior condizione e si vede, ma con la sua scaltrezza è riuscito ugualmente a conquistare la top ten.
Solo dodicesimo Erik Valnes, apparso in grande difficoltà nella seconda semifinale, quando nel rettilineo precedente all’ultima curva ha perso tanti metri. Non da lui.

Molto deluso Lucas Chanavat eliminato già ai quarti di finale in una batteria velocissima con Klæbo, Northug, Evensen e Anger a qualificarsi. Il francese, come troppo spesso gli capita, ha sbagliato tutto tatticamente, spendendo tante energie nella prima parte di gara e facendo un bel regalo agli scandinavi. Sul rettilineo finale Chanavat si è trovato in coda a Klæbo, ma non è riuscito a sfruttare l’occasione, non avendone più dopo aver reso la batteria velocissima.
Eliminato nei quarti anche un buon Chappaz, al quale è mancato il finale, in una batteria in cui ha trovato il suo connazionale ben più esperto Jouve.
Beffa per Clugnet, che sembrava potesse mettere fuori uno spento Valnes, ma i due sono entrati a contatto nell’ultima curva e il britannico arrabbiatissimo ha avuto la peggio.
Da segnalare, infine, che la Norvegia ha piazzato undici suoi atleti nelle prime diciassette posizioni. Un dato che deve far pensare.
A breve la classifica completa.

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