Si è sentito come un imputato a processo, Emil Iversen. Il fondista della Nazionale norvegese è stato pesantemente attaccato negli ultimi giorni da atleti non selezionati dagli allenatori della Norvegia per via delle sue prestazioni non proprio brillanti degli ultimi tempi. In particolare, Jan Thomas Jenssen a "VG" ha dichiarato che "noi combattiamo per avere una convocazione, ma poi danno quel posto a Iversen, che quest’anno non è andato forte… È così frustrante!".
In data odierna, il norge ha rimandato le accuse al mittente: "Mi sembra di dovermi difendere come in un caso giudiziario. Posso solo dire che la federazione ha creduto in me e io ho mostrato di meritare la fiducia. Nessuno può portarmi via questo, devo solo cercare la continuità in pista".
Emil Iversen ha poi aggiunto che "a volte ho mostrato una forma particolarmente buona all’inizio dell’inverno e penso che questo abbia fatto la differenza. Noi corridori della Nazionale abbiamo la priorità in apertura di stagione e, inoltre, io ho avuto un buon autunno e disputato buone gare".
Emil Iversen ha poi aggiunto che "a volte ho mostrato una forma particolarmente buona all’inizio dell’inverno e penso che questo abbia fatto la differenza. Noi corridori della Nazionale abbiamo la priorità in apertura di stagione e, inoltre, io ho avuto un buon autunno e disputato buone gare".
Alla luce delle prestazioni recenti e delle critiche, la pressione su di lui aumenterà? "Abbiamo sempre pressione su di noi quando corriamo, dunque non ho percepito un peso particolare su di me. Lottiamo per essere i migliori al mondo, la pressione non è una novità. Tutti quelli che scendono in pista in realtà ce l’hanno", ha chiarito Emil Iversen.
Per poi concludere con una frecciata a Jenssen: "Le persone possono dire quello che vogliono. Non sono io che faccio le convocazioni e non rimarrò bloccato su ciò che pensano gli altri. Non credono in me? Dimostrerò che si sbagliano".
Per poi concludere con una frecciata a Jenssen: "Le persone possono dire quello che vogliono. Non sono io che faccio le convocazioni e non rimarrò bloccato su ciò che pensano gli altri. Non credono in me? Dimostrerò che si sbagliano".