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Sci di fondo

Sci di Fondo – Nessun torto a Halfvarsson: a Ruka è stato solo rispettato il regolamento

Calle Halfvarsson e i tecnici della nazionale svedese di sci di fondo hanno protestato tanto per la squalifica a lui comminata al termine dell’inseguimento di 20 km a tecnica libera, che si è svolto domenica a Ruka. Una decisione che ha permesso a Federico Pellegrino di salire al terzo posto.
Un podio più che legittimo quello dell’azzurro, in quanto l’infrazione di Halfvarsson è stata piuttosto netta e lo svedese ne ha tratto ampio vantaggio, al contrario di quanto è stato detto in difesa dell’atleta da tecnici svedesi e anche alcuni media.

Come potete vedere nella sequenza che abbiamo tratto dalle immagini televisive, Halfvarsson pur avendo fatto più strada percorrendo la curva addirittura all’esterno del percorso segnato, ha tratto vantaggio da questa scelta, che gli ha consentito di superare Holund e Nyenget, che erano davanti a lui e non avrebbe potuto scavalcare se avesse rispettato il percorso. Inoltre, fatto che forse è stato un po’ troppo trascurato, si può notare anche visivamente che uscendo dal percorso obbligato per chi saliva e andando dalla parte della pista che spettava invece a coloro che scendevano dal lato opposto, Halfvarsson si è potuto avvantaggiare sfruttando un fondo della neve più duro rispetto ai suoi avversari e lanciando così al meglio la sua azione. Che la sua scelta non sia arrivata per questo?
Così, da penultimo del gruppo, Halfvarsson è risalito fino a trovarsi al fianco di Pellegrino. Avrebbe potuto farlo se, come tutti gli altri, avesse rispettato il percorso?
Perché qualcuno ha detto che allo svedese è stato tolto qualcosa che avrebbe meritato? Si dicono le stesse cose se a un cestista viene annullato un canestro per una netta infrazione di passi o se a un calciatore viene annulato un gol segnato in fuorigioco? Perché bisogna contestare se nello sci di fondo i giudici decidono di far rispettare il regolamento?

IL REGOLAMENTO
Come riportato sul documento ufficiale della gara, Halfvarsson è stato squalificato per non aver rispettato la regola 343.6: “non ha seguito il percorso segnato”. Per regolamento, 343.6.1, quando un atleta non rispetta il percorso segnato, dovrebbe tornare indietro al punto di uscita.

Qualcuno ha anche affermato che la squalifica è stata esagerata e pur avendo infranto il regolamento, Halvarsson avrebbe potuto essere semplicemente ammonito.
Se andiamo al punto 352 del regolamento FIS, troviamo un’indicazione molto interessante, che traduciamo.
352.1.1 – Quando si verifica un’infrazione del regolamento, la giuria deve riunirsi de decidere l’appropriata sanzione prendendo in considerazione:
le circostanze specifiche;
il vantaggio guadagnato da colui che ha infranto il regolamento (come scritto nella regola 223.3.3: gli atleti devono essere squalificati solo se il loro errore ha portato loro un vantaggio per il risultato finale, a meno che il regolamento non preveda qualcosa di diverso per il singolo caso);
l’impatto negativo sugli altri concorrenti;
l’impatto sul risultato finale o risultato intermedio (batteria della sprint o bonus sprint);
il livello della competizione;
l’età e l’esperienza dell’atleta.
Molto interessante anche l’ultimo punto, che forse pochi conoscono. A un atleta più esperto, e possiamo dire che questo è proprio il caso di Halfvarsson, viene chiesta una maggiore attenzione.

Interessante poi quanto scritto anche al punto 352.1.1.1, dove si invitano le giurie a tenere conto di un grafico, che riportiamo qui sotto.


Come potete vedere si parte dalla domanda chiave: l’atleta ha infranto la regola? Se la risposta è no, oppure si tratta di un errore inevitabile o di responsabilità condivisa, si chiude tutto senza sanzioni.
Se invece l’atleta ha infranto il regolamento, allora le possibilità sono due: infrazione con una sanzione stabilita, che porta a una sanzione certa in accordo con il regolamento, oppure una infrazione senza sanzione stabilita. Nel secondo caso ci si deve porre un’altra domanda: l’atleta ne ha tratto vantaggio oppure ha causato conseguenze negative all’avversario? Se si, allora arriva la squalifica o la sospensione dalla competizione. Se la risposta è negativa, invece, si applica la reprimenda scritta o un verbal warning.

Nel punto 352.2 si torna sulla squalifica, che deve essere utilizzata solo per infrazioni con un chiaro impatto sul risultato finale della competizione.

Come potete vedere dalla sequenza, è questo il caso.

Halfvarsson si trova in fondo al gruppo. Lo vedete largo sulla destra dello schermo mentre cerca spazio per scavalcare Holund e Nyenget. Lo svedese si allarga sulla sua sinistra, prende la curva all’esterno e inizia a uscire dal percorso segnato.


Eccolo mentre sorpassa sulla sua sinistra Holund, tenendo solo una parte dello sci sinistro ancora all’interno del percorso segnato.


Addirittura, qui si può notare che in questo tratto Halfvarsson ha anche tutto il suo sci destro fuori dal percorso segnato e scia completamente all’interno della corsia opposta, traendo vantaggio da un tratto di neve più dura. Altro che "fuori con metà del corpo" come dichiarato dai dirigenti svedesi.


Come si può vedere, Halfvarsson ha già scavalcato Holund e sfruttando la neve più dura, sta anche per scavalcare Nyenget. Lo svedese è completamente contromano. Cosa farebbe la Polizia Stradale, se vi fermasse mentre superate con la vostra auto la striscia continua per effettuare un sorpasso? Si, vi multerebbe senza alcun dubbio.


Ormai Halfvarsson, indiscutibilmente avvantaggiato dalla sua azione, ha praticamente superato anche Nyenget.


Qui Halfvarsson sta finalmente rientrando all’interno del percorso segnato, quando ha ormai scavalcato tutti coloro che lo frenavano e grazie alla sua azione sta affiancando Pellegrino. Dall’altro lato si nota scendere un atleta che presto passerà proprio lì dove pochi secondi prima, dal lato opposto, vi era proprio Halfvarsson. 
Aggiungiamo che nella sua polemica, la Svezia ha sottolineato che la FIS non aveva secondo loro chiarito che i rametti non avrebbero potuto essere superati. Infatti solitamente viene consentito di allargarsi oltre i rami di abete, mentre non è possibile farlo quando sono presenti i v-boards. In questo caso, però, questi ultimi sarebbero stati troppo pericolosi in discesa e per questo motivo nel TCM era stato chiarito che i rametti nella prima discesca contavano come segnale del percorso. Ovviamente, come si vede anche nell’ultima foto, ciò riguardava chiaramente anche la salita, ma i dirigenti svedesi hanno affermato che ciò non era chiaro, almeno secondo loro, visto che gli altri sembravano ben a conoscenza del regolamento. 
In ogni caso, la Svezia e anche i media hanno difeso Halfvarsson asserendo che lo svedese non avesse tratto alcun vantaggio dalla sua condotta di gara nell’ultima tratto. La sequenza dimostra che non è stato affatto così. Senza infrangere il regolamento, Halfvarsson, attardato prima della salita, sarebbe rimasto imbottigliato alle spalle dei due norvegesi e non avrebbe mai potuto lottare per il podio, che sarebbe andato ugualmente a Federico Pellegrino.
Siamo però certi di una cosa. Messa da parte la rabbia per un podio sfuggito per questo errore, Halfvarsson avrà tutte le opportunità di rifarsi molto presto, magari già a Lillehammer. Lo svedese è in uno splendido stato di forma e presto troverà quella zampata che potrebbe regalargli tante soddisfazioni. Dopo tempo, è bello averlo ritrovato ai vertici.

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