Un leone in gabbia Lukas Hofer, costretto a guardare dalla tv le gare che a partire da martedì prossimo, a Kontiolahti, apriranno la Coppa del Mondo di biathlon. Al termine di un’estate nella quale, dopo una doppia operazione ad entrambe le spalle, Hofer aveva ricevuto tanti buoni feedback dalla preparazione svolta con la squadra svedese, l’azzurro non vedeva l’ora di confrontarsi in pista per vedere sul campo a che punto fosse.
Invece, proprio a poche settimane dalla partenza per la prima tappa di Coppa del Mondo, il carabiniere altoatesino è stato costretto a fermarsi a causa di una infiammazione al tendine tibiale della gamba sinistra. Fino all’ultimo Hofer ha sperato di poter recuperare, ma dopo due settimane senza sciare e il problema fisico non ancora passato, l’azzurro, lo staff tecnico della nazionale e i dottori hanno deciso che è meglio non correre rischi.
A Fondo Italia, Lukas Hofer ha parlato della sua situazione, accogliendoci con una battuta quando lo abbiamo contattato: «A forza di allenarmi con lo skierg, potrei fare la Vasaloppet» ha riso l’azzurro prima di farsi serio.
L’amarezza è ovviamente tanta per questo stop, anche perché Hofer aveva avuto ottimi riscontri dalla preparazione. Insomma, la condizione c’era: «Sto bene, diciamo che ero pronto per gareggiare. Tutti i test svolti con la squadra svedese e anche quelli personali che ho effettuato a casa, avendo a disposizione tutti i riferimenti degli anni passati, avevano dimostrato che ero sulla strada giusta e stavo più che bene. Per questo motivo, non vedevo l’ora di confrontarmi con gli altri dopo questa preparazione diversa dal solito.
Come ogni atleta, sono dispiaciuto di dovermi fermare, per noi non è mai il massimo. Tutti vorremmo sempre gareggiare, farci vedere e dare il meglio».
Nonostante la tanta voglia di mettersi in gioco, Hofer ha preferito non correre rischi: «La cosa più importante è la salute, come ho imparato negli anni passati. Quando ho avuto problemi fisici, sono sempre andato avanti, cercando di provare e non fermarmi, anche quando forse sarebbe stato invece il caso di farlo. Da quelle situazioni ho imparato tanto. Ora è fondamentale recuperare bene, rimettermi a posto e allora rientrare».
Hofer non si è sbilanciato però sui tempi di recupero: «Spero di tornare a gareggiare il prima possibile, ma i dottori non mi hanno potuto dare una tempistica certa, in quanto un’infiammazione del genere non puoi mai sapere quanto dura. Non vogliamo nemmeno esagerare con i farmaci, in quanto possono poi avere l’effetto contrario di buttarti giù e farti perdere la condizione. La cosa fondamentale è quindi andare avanti con la fisioterapia e mantenere la tranquillità. Sono convinto che più sereno riuscirò a stare, prima riuscirò a tornare.
Al momento riesco comunque a fare tutti i lavori specifici di intensità con lo skierg, che mi stanno dando anche buoni risultati. Anche oggi, nell’allenamento che ho appena concluso – lo sentiamo mentre sta caricando l’automobile per tornare a casa dalla Südtirol Arena di Anterselva, ndr – ho avuto l’ennesima dimostrazione che cuore e forza ci sono. Bisogna solo aspettare di riprendermi al meglio, poi potrò tornare ad allenarmi sugli sci e tornare nuovamente in Coppa del Mondo a sfidare gli altri».