Denise Hermann-Wick, biatleta tedesca che dopo il matrimonio estivo ha scelto il doppio-cognome, coltiva dentro di sé il sogno di vincere i Mondiali di Oberhof 2023. Un’ambizione confessata ai microfoni del podcast "Sportschau", nell’ambito di una lunga intervista: "La consapevolezza di avere un Mondiale in casa è per me una questione di cuore e non vedo l’ora di gareggiare – ha esordito –. Per trionfare, però, molti aspetti dovranno combaciare. Negli ultimi anni abbiamo visto che non sempre tutto va secondo i piani, ma noi come squadra e io come persona faremo di tutto per assicurarci che la preparazione sia corretta e che io possa fornire la migliore prestazione della stagione".
Per quanto concerne la rinnovata esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, Denise Herrmann-Wick ha sottolineato che alla fine della scorsa stagione né lei né i suoi "colleghi" avrebbero mai pensato che non sarebbero stati riammessi: "Un atleta vuole sempre gareggiare contro i migliori e le squadre russe e bielorusse lo sono, soprattutto nel biathlon. Tuttavia, finché la guerra infuria e le persone non vengono trattate con rispetto, non si può fare finta di nulla. Naturalmente gli atleti di quei Paesi non sono tutti a favore della guerra, ma qualcuno c’è. Credo che la decisione adottata sia giusta in ogni caso, perché la situazione è sempre la stessa".
Il cambiamento climatico è un altro argomento spinoso anche in chiave sportiva: "Ci accompagna da qualche anno – ha evidenziato la tedesca – e non si ferma per nessuno. L’inizio della stagione avrebbe dovuto essere anticipato. Volevo fare i miei primi chilometri sulla neve a Davos, ma con queste condizioni meteo… Ovviamente questo influirà sulla mia preparazione, ma bisogna anche essere tolleranti e capire il problema. Si ha la sensazione di trovarsi in un mondo che non si conosce più e questo fa male al cuore".
Peraltro, esiste anche il biathlon estivo sugli skiroll, praticabile anche d’inverno in assenza di neve e, a tal proposito, Denise Herrmann-Wick ha asserito: "Certo, ora abbiamo ancora l’inverno e la neve, ma è assolutamente sensato tenere i Mondiali dove si ha la neve naturale e non magari in Arabia Saudita. Stiamo facendo un ottimo lavoro per evitare i lunghi viaggi e mantenere la Coppa del Mondo ragionevole anche da un punto di vista logistico. Noi voliamo molto raramente, siamo sensibili alla questione ambientale".
