Si è creato un vero e proprio dibattito attorno alla decisione della FIS di rendere identiche le distanze di gara per uomini e donne. Dopo aver riportato le opinioni di atlete e atleti, è il momento anche di ascoltare il punto di vista della FIS.
Sul sito ufficiale della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard, a parlare è stato Pierre Mignerey, da ormai dieci anni direttore di gara dello sci di fondo per la FIS. Il dirigente francese ha difeso la decisione presa dalla Federazione ed è convinto che anche coloro che sono in disaccordo debbano solo abituarsi al cambiamento. «Come previsto, questa decisione ha creato non poche discussioni all’interno della comunità dello sci di fondo. Alcune persone erano molto felici e altre erano rigorosamente contrarie alla equiparazione delle distanze per uomini e donne. Che le opinioni siano diverse non è insolito, poiché la decisione avrà un impatto importante su ciò a cui la comunità dello sci di fondo era abituata fino ad ora. È comprensibile vedere una certa resistenza da parte di atleti o allenatori, perché è una decisione che può disturbare le loro routine, le loro abitudini, spingerli ad adattare i propri piani di allenamento e sviluppare nuove strategie. Ma sono convinto che sarà vista, e da qualcuno lo è già, come una decisione molto logica e significativa. Da un punto di vista globale ho la sensazione che questa decisione sia stata accolta bene dalla maggior parte delle persone che non sono direttamente o personalmente coinvolte nello sci di fondo. E se metti le cose in prospettiva, il fatto che questa decisione sia stata così tanto discussa e chiamata "decisione storica" mostra che era attesa da tempo».
Mignerey è convinto che questo cambiamento porterà numerosi vantaggi: «Questa equiparazione ha creato l’opportunità per ottimizzare i nostri formati di gara, segna una pietra miliare e ha un impatto sulle tante fantastiche storie che vengono già scritte costantemente sulle piste di gara. L’obiettivo ora è cercare di implementarla (la decisione di equiparare le distanze tra uomini e donne, ndr) in un prodotto, in modo che i tempi televisivi siano attraenti per mostrare il nostro sport e le storie da raccontare. Per farlo c’è bisogno che tutti i soggetti coinvolti siano aperti a questo cambiamento con curiosità e determinazione. Sul lato sportivo, dobbiamo trovare il modo di implementare le distanze di gara in modo che rimangano attraenti e, naturalmente, anche salutari per la partecipazione degli atleti».
Il race director della FIS è convinto che televisivamente sarà un successo: «Le distanze di gara e i formati approvati per la prossima stagione danno l’opportunità di aumentare il potenziale dello sci di fondo con un programma standard quasi ogni fine settimana, che include una Sprint, una partenza a intervalli di 10 km e una partenza di massa o a inseguimento di 20 km oppure un evento a squadre. Tutti questi formati saranno una buona base per avere un prodotto divertente: non troppo lungo, non troppo breve, con molta velocità e azione. Credo fermamente che questo sia ciò che i nostri spettatori, in particolare le nuove generazioni, amano guardare. Allo stesso tempo non rovina la natura dello sci di fondo come sport. Sembra forse paradossale, ma penso che questo programma standard darà anche l’opportunità di avere più varietà nel nostro programma di gare. In effetti, saremo in grado di organizzare gare più lunghe rispetto a prima, dove avevamo principalmente Sprint, 10 km per le donne e 15 km per gli uomini. Con Sprint, 10 km e 20 km come programma standard di base, tutti gli atleti avranno buone opportunità e creerà ancora più collegamenti tra gli Sprinter e gli specialisti della distanza. Le critiche ricevute? In realtà non vedo grossi problemi. Per il primo anno dovremo ovviamente apportare alcune modifiche ai programmi degli eventi e agli orari di inizio, ma a lungo termine sono abbastanza sicuro che ciò semplificherà le cose per i team, gli organizzatori, la TV e ovviamente anche per gli spettatori. Standardizzazione, prevedibilità, semplicità e flessibilità rappresenteranno sicuramente un grande vantaggio per la nostra disciplina in futuro».
A Mignerey è stato infine chiesto dei prossimi passi che verranno realizzati dopo l’approvazione del Consiglio FIS. «Abbiamo iniziato a lavorare con gli organizzatori per apportare le modifiche necessarie ai percorsi di gara e al programma degli eventi. Poi collaboreremo con esperti e registi televisivi perché la qualità della loro produzione e della grafica sarà come al solito determinante per una buona visibilità e un buon intrattenimento per i nostri telespettatori. Anche se le decisioni finali per il programma delle competizioni dei futuri Mondiali, dal 2025, e Olimpiadi verranno prese solo la prossima primavera, inizieremo anche a discuterne molto presto con le diverse parti interessate coinvolte».