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Sci di fondo

Sci di Fondo – Conosciamo la squadra di sede 22/23 del CS Esercito; Paredi: “Ci sono le condizioni per lavorare bene”

È iniziato a Borno, in provincia di Brescia, il nuovo raduno della squadra di sci di fondo del Centro Sportivo Esercito, che sarà ospite di Next Pro di Paolo Carrara e venerdì prossimo disputerà anche una kermesse di skiroll a Boario.

Per gli alpini è il quarto raduno, che fa seguito a quello iniziale di Pollein e Courmayeur a maggio e gli altri a Forni Avoltri e Brunico. Partito Sergio Bonaldi, passato allo snowboard, alla guida del CS Esercito vi è ancora Simone Paredi, nel ruolo però di responsabile, affiancato da Elisa Brocard, che appesi gli sci al chiodo è subito entrata nello staff tecnico del team. A completare il gruppo dei tecnici vi sono lo skiman Daniel Antonioli e il preparatore atletico Denis Bellotti, ex nazionale di short track, in possesso di due lauree.

Il gruppo è formato da otto atleti arruolati e un aggregato: si tratta di Maicol Rastelli, Giacomo Gabrielli, Giuseppe Montello, Michele Gasperi, Francesco Manzoni, Daniele Serra, Laura Colombo, Emilie Jeantet e l’aggregato Nicolò Cusini. Manzoni e Gasperi sono anche osservati della nazionale azzurra.

In occasione del via del terzo raduno, Simone Paredi ha fatto il punto della situazione sulla preparazione. «Sta procedendo bene – ha affermato a Fondo Italiaquando ad aprile ho pianificato il lavoro estivo, ho pensato tanto ad allenamenti da svolgere in località con piste da skiroll. Stiamo seguendo parte delle indicazioni che ci sono state date dalla direzione agonistica a Dobbiaco, legate al programma e alle idee di Markus Cramer. Non possiamo seguirle alla lettera per motivi logistici, perché avevo già programmato tutti i raduni prima dell’arrivo di Cramer, ma ho cambiato qualcosa per seguire le sue linee guida, che prevedono molta corsa e lavori più lunghi, fare tanto volume nella prima settimana di carico e andare poi a decrescere aumentando l’intensità».

Corsa che era già presente nel programma di Simone Paredi, grande appassionato di atletica, tanto da prendere spesso parte a diverse gare estive. «Si, faceva già parte del nostro programma. Infatti in ogni raduno facciamo un lavoro che consiste in 1200 metri da ripetere cinque o sei volte, cambiando andatura, andando da L1 a L5, per poi provare il lattato al termine di ogni prova, così abbiamo una curva del lattato e vediamo le condizioni dell’atleta. Ciò ci darà buone indicazioni in autunno».

Il prossimo 16 luglio, Simone Paredi convolerà a nozze con la sua Roberta, in un evento che vedrà presenti tanti protagonisti dello sci di fondo azzurro. In occasione del viaggio di nozze, toccherà alla sua aiutante, Elisa Brocard, prendere in mano le redini della squadra. «Elisa si è messa subito a disposizione. Essendo lei agli inizi, ho ancora in mano la situazione io, lei guarda, mi segue e impara. Però, già abbiamo iniziato a dividerci i compiti, soprattutto sulla parte tecnica, dal momento che è istruttrice. Fa le analisi video con gli atleti e io mi fido delle sue competenze. Discutiamo tanto tra noi sul lavoro da fare e la collaborazione sta andando bene, anche perché ormai ci conosciamo da anni. Adesso avrà il suo banco di prova al quinto raduno, a Brunico, quando io sarò in viaggio di nozze e dovrà fare tutto lei. Sarà una bella esperienza per lei, ma posso dirvi che ha già cambiato la mentalità, prima pensava da atleta adesso lo fa da allenatore. Sono certo che abbia tutte le competenze e capacità per fare questo lavoro qui, deve solo imparare. Poi ha Eric (Benedetto, ndr) che può darle una mano su molte cose. Sono convinto che sarà un’ottima allenatrice e nell’ambito del movimento nazionale, abbiamo bisogno di donne in questi ruoli».  

Il fatto che la squadra sia molto numerosa non preoccupa Paredi. «In realtà sono contento di avere un gruppo tanto numeroso, perché io credo in questi ragazzi e ringrazio il CS Esercito perché ha fiducia nel lavoro di questi atleti e nelle loro possibilità di crescita. Anche per me ed Elisa lavorare con nove atleti è possibile, inoltre lei può seguire anche le donne. Infine ci sono atleti maturi come Rasta e Beppe, con i quali non devo preoccuparmi troppo della gestione».

Nella squadra sono presenti Manzoni, Gasperi e Jeantet, che non sono stati confermati nel gruppo Milano-Cortina 2026. I tre però non hanno risentito dell’esclusione ma sono molto motivati a riprendersi la nazionale: «Li ho trovati tranquilli – ha sottolineato Paredigià quando li ho chiamati dopo la pubblicazione delle squadre nazionali, erano molto consapevoli di quello che avrebbero fatto, tranquilli e con tanta voglia di lavorare. Per quanto riguarda soprattutto i due maschi, proseguiremo sulla falsariga del lavoro svolto con Steo lo scorso anno. Facendo entrambi parte del gruppo osservati, avranno un po’ di attenzioni in più da parte della FISI: due test a Rovereto, uno giugno e l’altro a ottobre, più un raduno sulla neve a novembre, nel quale saranno aggregati alla squadra di Fulvio (Scola, ndr). Inoltre con questi tre elementi avevo già lavorato due anni fa in nazionale, quindi già ci conosciamo e ciò ci aiuta».

Paredi ha poi parlato degli altri atleti del suo gruppo, andando in ordine di anzianità, iniziando da Maicol Rastelli. «Rasta ha chiuso anticipatamente la passata stagione a causa della caduta di Sappada. Inizialmente sembrava qualcosa di poco serio, ma in realtà gli ha dato diversi problemi che si sta ancora portando dietro. Per questo motivo sta svolgendo un lavoro diverso rispetto al resto del gruppo, meno corsa e più skiroll. Ora sembra in fase di miglioramento. Sicuramente, rispetto al resto del gruppo è quello più indietro di condizione, ma ciò non mi preoccupa più di tanto. Sappiamo cosa può fare se motivato al mondo giusto e gli obiettivi li ha: tornare in Coppa del Mondo e qualificarsi alla sprint di Planica».

Secondo anno nello sci di fondo per Beppe Montello, che ha faticato nella passata stagione a guadagnarsi convocazioni internazionali. «L’anno scorso è stato anche sfortunato. Arrivando dal biathlon, aveva zero punti FIS, così in occasione delle prime gare di Santa Caterina, dopo aver fatto un ottimo test a Livigno, si è trovato a partire davanti. Purtroppo quel giorno è nevicato e si è trovato a battere la pista per gli altri. Poi è giunto due volte secondo in Coppa Italia, sempre in gare in cui il vincitore è andato poi in Coppa del Mondo. A fine dicembre è stato male e la forma è calata, anche se ha fatto un’altra ottima gara a Lama Mocogno. Non si poteva pretendere che al primo anno si qualificasse per le Olimpiadi.
Per la prossima stagione, l’obiettivo è qualificarsi per la Coppa del Mondo e la 15 km di Planica, perché l’obiettivo bisogna porselo alto. La fortuna, rispetto alla passata stagione, è che pur essendo ’92 potrà qualificarsi per le gare di OPA Cup, impossibile lo scorso anno per quanto era stato deciso dall’alto. Potrà quindi fare uno step alla volta».

Montello punta moltissimo sulla prossima stagione e ha chiesto all’allenatore di poter avere un programma diverso, molto più duro. «Quando sarà a casa eseguirà dei volumi molto più grandi rispetto agli altri e intensità più basse. Per me è una novità, non ho mai provato questo percorso e lui lo sa, ma parlando con lui, l’ho visto molto convinto e mi sono deciso di seguirlo in questo suo intento perché ho visto che ci crede davvero. Lui questo tipo di lavoro l’ha già fatto nel biathlon ed è tranquillissimo. Ovviamente sarà importante che mi dia tanti feedback, perché con carichi così alti non si può sbagliare. Devo ammettere che è un’occasione anche per me, posso capire fino a dove si possa spingere».

Altri due atleti che Paredi vuole spingere avanti sono Giacomo Gabrielli e Daniele Serra. In entrambi i casi l’allenatore sa su cosa devono lavorare. «Con Jack (Gabrielli, ndr) lavoreremo sulla qualificazione, dove deve migliorare. In questo momento ci siamo concentrati su altro, proviamo intensità fino a ritmo soglia. Per migliorare la qualificazione, l’idea è di lavorare bene su tutta la preparazione della sprint, a partire dal giorno precedente fino al riscaldamento. In batteria è sempre un altro atleta, ma serve la qualificazione.
Daniele Serra, invece, deve lavorare sulla gestione di gara, perché parte sempre molto forte e cala a metà gara, accumula lattato e fatica poi a smaltirlo. Lui è un ragazzo sempre generoso, ma deve fare attenzione, deve capire che è importante gestire le energie sia in gara che in allenamento. Se un allenamento richiede un determinato ritmo, deve fare il lavoro giusto, lui tende spesso a essere troppo generoso e andare esageratamente forte. Ci sono allenamenti in cui tirare, altri dove devi recuperare. È importante che lui riesca ad assimilare questo che gli sto chiedendo, ne guadagnerà moltissimo sia in allenamento che in gara, dove chi vince va in crescendo».

Oltre ad Emilie Jeantet, in gruppo vi è anche Laura Colombo, con cui Paredi ha lavorato già nella passata stagione: «Il suo è un problema più tecnico che fisico. Nel corso dell’inverno perde sempre tanto in discesa e nei piani, dove serve far andare lo sci e conta moltissimo la tecnica.  Se guardate alla passata stagione, in salita aveva tempi buoni. Lavoreremo quindi sull’aspetto tecnico per farla qualificare con continuità in OPA Cup».

Nella squadra anche l’aggregato Nicolò Cusini: «È il nuovo arrivato, si è aggregato a noi a partire dal secondo raduno. Lo seguo da un mese, sicuramente è uno che ha voglia di lavorare e gli piace correre. Ovviamente ci stiamo ancora conoscendo e devo scoprirlo per bene, ma sicuramente i mezzi fisici li ha».

Dopo i risultati della passata stagione, Mikael Abram e Federica Cassol sono passati dalla squadra di sede alla nazionale. Secondo Paredi proprio ciò deve rappresentare uno stimolo per coloro che oggi fanno parte della squadra del Centro Sportivo Esercito: «È la prima cosa che ho detto agli atleti: andare in squadra nazionale non è impossibile. Lo scorso anno Abram e Cassol erano con noi e molti dei miei attuali atleti non erano lontani da loro, anzi a volte anche avanti. Loro due devono essere il punto di riferimento per capire che si può arrivare in nazionale. Bisogna avere fiducia, anche perché i nostri atleti di sede sono seguiti benissimo, lavoriamo per noi, da maggio a novembre hanno 140 giorni di carico e cento di essi sono in raduno con noi. Cerchiamo di metterli nelle migliori condizioni di lavoro possibili per raggiungere gli obiettivi prefissati».

In virtù di un accordo con il Comitato Asiva, alla squadra di sede del Centro Sportivo Esercito si aggiungono quest’anno anche tre Under 23 valdostani: «Come Esercito, io ed Elisa stiamo collaborando anche con un progetto ASIVA Under 23, nel quale gli atleti U23 della squadra valdostana sono seguiti da me, in collaborazione con Tovagliari. Gli atleti sono Ollier, Bonino e Macori, che cercheranno di venire con noi in tutti i raduni. L’Asiva metterà a disposizione anche un tecnico per aiutarci e non costringerci a seguire troppi atleti. Inoltre, in questa maniera non sarà un’esperienza formativa solo per gli atleti ma anche per gli allenatori stessi. Da settembre, poi, il gruppo sarà ancora più numeroso, in quanto continueremo la collaborazione con la squadra bergamasca dell’Under Up».

SQUADRA CENTRO SPORTIVO ESERCITO

Allenatore Responsabile: Simone Paredi
Aiuto Allenatrice: Elisa Brocard

Atleti
Maicol Rastelli (1991)
Giuseppe Montello (1992)
Giacomo Gabrielli (1996)
Daniele Serra (1996)
Francesco Manzoni (2000)
Michele Gasperi (2000)
Nicolò Cusini (2001)

Atlete
Laura Colombo (1999)
Emilie Jeantet (2000)

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