Si sta generando un dibattito molto interessante intorno ai format scelti per portare lo sci alpinismo all’esordio olimpico. Nella giornata di ieri, vi abbiamo riportato le critiche social dell’italiano William Boffelli e un’intervista a Bussard, anch’egli critico.
Oggi, invece, vi proponiamo un lungo post scritto da Robert Antonioli, tre volte vincitore della classifica generale di Coppa del Mondo, uno dei big del circuito.
L’azzurro del Centro Sportivo Esercito si è detto favorevole nei confronti dei format olimpici, perché ritiene sia importante che lo sci alpinismo essere presente ai Giochi Olimpici, pur dispiaciuto per l’assenza dell’individuale, scelta che lo trova in forte disaccordo. Ma allo stesso tempo Antonioli ha ammesso di pensarla diversamente rispetto a chi ha parlato di "sci alpinismo snaturato".
Ma lasciamo spazio soltanto alle sue parole.
«Olimpiadi e Sci Alpinismo.
In questi giorni sui social si è scatenata una vera e propria bufera, dopo la decisione di diminuire il contingente e le gare della nostra disciplina.
Tanti urlano alla snaturalizzazione di questo sport, dicendo che sprint e team sprint non sono scialpinismo.
Beh io ho una visione diversa sul tema e anche se non sono d’ accordo sulle decisioni prese al proposito di togliere la gara individuale e più lunga del programma, credo che essere presenti ai Giochi, con le gare che sono state confermate, sia un’occasione importante per tutti noi e per il movimento.
Io starei attento a scrivere “vero scialpinismo” perché tutti hanno una diversa opinione su questo concetto/definizione.
Per me qualsiasi manifestazione odierna, anche la più lunga, famosa e tecnica si avvicina allo sci alpinismo soltanto in parte, a quella che è la mia concezione di Sci Alpinismo (qualsiasi gara è tracciata e messa in sicurezza, in tutte si ha gente sul percorso pronta ad intervenire in caso di necessità) ma questo è solo un mio pensiero.
Io ho in testa che lo sci alpinismo si ramifichi su più vie (gare, scivolare sulla neve senza impianti, andare in montagna ecc.). Anche se la via che preferisco, nella mia concezione di Sci Alpinismo, sia quella di andare in montagna in periodi nei quali, in assenza di sci, non si potrebbe andare, su quei terreni selvaggi dove serve anche un po’ di occhio e cognizione nel muoversi.
Spero che ci siano tanti giovani che, con il sogno di andare alle Olimpiadi, si avvicinino a questo mondo. Magari prima solamente come sprinter, per poi farsi affascinare e alzare il tiro in questo bellissimo sport.
Come detto prima, è solo il mio pensiero e non ho detto che sia quello giusto».
Umile e chiaro, da grande campione.