Non è un periodo semplice per Johan Eliasch, che a fine è stato rieletto presidente della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (Fis) per altri quattro anni. Già pochi secondi prima della votazione, infatti, erano nate delle pesanti polemiche sulla procedura di voto, in quanto non era possibile votare no alla rielezione di Johan Eliasch, nonostante fosse l’unico candidato. A quel punto, quando si è andati avanti con la votazione, i rappresentanti di diversi paesi hanno lasciato l’aula.
Le cose non si sono concluse con la votazione di Milano, in quanto le federazioni di Germania, Austria, Svizzera e Croazia hanno fatto appello al TAS, perché annullasse le elezioni. La Corte Arbitrale dello Sport ha iniziato ad analizzare il caso e si andrà quindi avanti.
Ora, però sono scoppiate nuove polemiche nei confronti del presidente Eliasch, provenienti questa volta proprio dalla sua Svezia, dove è stato accusato di essere autoritario e di trattare tutti dall’alto verso il basso. «Se devi guidare un’organizzazione con così tanti paesi, è necessario che tu sappia comunicare e che i membri capiscano cosa sta succedendo, soprattutto quando si lavora sul cambiamento. Devi avere le federazioni dalla tua parte. Non ci riconosciamo nel modo attuale di lavorare» ha affermato, Karin Mattsson, presidente dell’Associazione svedese di sci.
Secondo la presidente svedese, la FIS è stata gestita come un’azienda, forse perché Johan Eliasch viene proprio dal mondo degli affari: «È molto dall’alto verso il basso e non c’è abbastanza dialogo. Qui è importante comportarsi in maniera tale da avere gli altri membri con te. Ovviamente non si può essere sempre d’accordo o pensare le stesse cose, ma nel processo decisionale devi anche lasciarti influenzare dagli altri. Comunque cercheremo di trattare questo problema. Ci è stato anche detto che Johan Eliasch avvierà un dialogo con noi dopo l’estate. Siamo positivi su questo».
La presidente della Federazione Svedese non ha invece contestato il voto: «Non si può dire che qualcosa sia stato fatto male, perché non c’era avversario. Secondo la tradizione dell’associazione svedese, non si può votare no».
Secondo quanto riferito dall’agenzia svedese TT, starebbe per esplodere però una lotta di potere all’interno della FIS, guidata probabilmente dal presidente della Federazione Svizzera, Urs Lehammn, che potrebbe in futuro candidarsi proprio contro Eliasch, dal momento che è stato lui a guidare il ricorso al TAS.
Sulla discussione è intervenuto anche Johan Eliasch, che ha mandato un messaggio scritto all’agenzia svedese TT: «La mia porta è sempre aperta e sono a disposizione di tutte le associazioni e le parti interessate. Abbiamo anche creato gruppi di lavoro in cui erano rappresentati le federazioni e ci siamo scambiati opinioni su importanti temi futuri. Allo stesso tempo, sono stato eletto un anno fa perché ero per il cambiamento e tutti si rendevano conto della necessità di modernizzazione. Il cambiamento non è mai facile, ma è fondamentale per il nostro sport negli anni a venire. Il compito ora è attuare insieme questo cambiamento».