Era una sfida ai limiti dell’impossibile. Daniel Strand ha provato a battere il record di distanza percorsa in un giorno sugli sci di fondo. Per l’esattezza 472 km. L’atleta si è arreso a pochi km dall’obiettivo, quando, come ha confermato lui stesso, il suo corpo ha detto basta rischiando addirittura la morte.
Dopo 427 chilometri e poco più di 21 ore Strand, ha ammesso di essere stato prossimo alla morte quando il ventricolo destro è crollato e i valori di sodio nel sangue erano estremamente bassi. Inoltre, subito una rabdomiolisi, una condizione che provoca la distruzione di grandi quantità di cellule muscolari. I casi gravi possono causare insufficienza renale.
I medici dell’Hammerfest Hospital hanno anche dovuto rimuovere otto litri di liquido dai suoi muscoli e polmoni. “Mi sentivo stordito e avevo la nausea: ho dovuto ritirarmi dopo 21 ore. Poi non ricordo molto di più. Ma nella fase finale ero in grave pericolo di morte, dice Strand a Langrenn.com”.
Lo stesso Strand avverte chi vuole compiere tali imprese: “Bisogna avere rispetto per le sfide estreme. I carichi di fatica fanno paura. Non è normale per il corpo, non è costruito per quello, e non tutti sono fortunati come me e finiscono in ospedale in tempo. È permesso arrendersi, ascoltare il corpo e riprovare un’altra volta”, chiosa.