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Sci di fondo

Sci di Fondo – Simone Mocellini: “Spero sia solo l’inizio per me e i miei coetanei; dobbiamo crederci di più”

La bella top venti di Simone Mocellini è un risultato che ha fatto certamente gioire tutti i giovani delle squadre azzurre, perché ha mostrato che c’è spazio per iniziare a crescere e ottenere buoni piazzamente, come base di partenza. Il fatto che poi l’abbia ottenuto lo “spilungone” della Valsugana, ha un sapore speciale, perché il “Moce” è apprezzato e amato da tutto l’ambiente, il classico bravo ragazzo che sa farsi volere bene. Ora, grazie anche al buon lavoro fatto con Stefano Saracco, che già in estate aveva mostrato immediatamente di credere fortemente nelle possibilità del finanziere, Mocellini ha iniziato a salire di livello e oggi ha colto i suoi primi punti in Coppa del Mondo.

Il giovane finanziere trentino, classe 1998, non solo ha ottenuto la sua prima qualificazione, ma è anche riuscito a disputare una bella batteria, tirando fuori carattere e chiudendo alla fine 19° assoluto.

A Fondo Italia, Mocellini ha descritto le emozioni provate non soltanto nella giornata di oggi, ammirato dalla bellissima località di Falun, che ha ospitato il Mondiale nel 2015: «È stata una emozione fortissima, già da ieri. Credo che questo di Falun sia lo stadio più bello che abbia mai visto. Ero emozionato, però sono riuscito a mantenere concentrazione e calma, anche stanotte sono riuscito a dormire bene».
È quindi arrivata una bella qualificazione: «Già nelle ultime settimane, in particolare dopo Lama Mocogno, sapevo di poter fare bene in qualificazione, anche se in Coppa del Mondo è tutta un’altra cosa, anche perché la tensione può sempre giocare brutti scherzi. Sono veramente soddisfatto di come è andata. Oggi in qualificazione, ero addirittura ottavo in cima alla prima salita. Diciamo che dove non ci sono asperità stamattina andavo bene, poi nelle due curve molto tecniche ho perso tantissimo, tanto che ho chiuso 22°. Sono contento però di quell’intermedio, vuol dire che velocità e corsa in salita c’erano. Quando sono arrivato al traguardo, speravo che il segno verde, che indica l’avvenuta qualificazione, comparisse immediatamente vicino al nome, ma mi è toccato aspettare ancora un po’ visto che mancavano ancora trenta atleti. È stato bello quando l’ho visto».

Anche nella batteria dei quarti di finale, Mocellini ha provato a giocarsela con generosità: «Ho scelto la quinta batteria, perché avevo visto che gli avversari erano veloci, ma comunque non imbattibile. Insomma, ci credevo e ho provato così a giocarmi le mie carte. Probabilmente l’ho gestita male, sono partito troppo forte. Ho un po’ da recriminarmi di non aver preso una bella velocità nella seconda discesa, quando l’ho affrontata davanti. Peccato, perché se lì avessi preso una buona velocità, me la sarei portata fino all’arrivo. Sapevo che Svensson, pur dietro di me in qualifica, era l’uomo da battere. Poi c’era Chappaz, che era in formissima e senza caduta sarebbe probabilmente andato in finale. In ogni caso sono contentissimo di aver ottenuto una top venti in occasione della mia prima qualificazione».

Mocellini ha poi voluto fare dei ringraziamenti dopo questo suo bel risultato. «Ho tante persone da ringraziare, perché da solo non si può fare nulla. Inizio dalle Fiamme Gialle, che già da diversi anni credono in me e oggi spero di aver in parte ripagato la loro fiducia. Ci tengo tanto a ringraziare la mia famiglia e Francesca (Franchi, che è la sua ragazza, ndr). Poi voglio ringraziare in maniera speciale il mio allenatore, Steo (Saracco, ndr), perché penso di aver trovato un allenatore con cui mi trovo benissimo. Anche con i tecnici che ho avuto in passato mi sono sempre trovato bene, ma con lui sento di avere un feeling veramente super. E voglio anche aggiungere tutto il mio gruppo, Milano-Cortina 2026, perché in squadra abbiamo creato veramente un bellissimo rapporto tra noi. Già in estate ho pensato che se anche la stagione non fosse andata benissimo, sarei stato comunque felice di aver fatto parte di un gruppo così con delle persone incredibili. Invece ho avuto anche la fortuna di migliorarmi come atleta, ma anche questo è merito loro. Un ringraziamento speciale vorrei farlo agli skiman, che oggi hanno lavorato benissimo, perché eravamo veloci e tenevamo. Sono stati bravissimi, lo sono in ogni condizione, ma con la clister in particolare».

Dopo il risultato odierno, Mocellini ha voluto però anche lanciare un messaggio a se stesso e tutti i suoi coeatanei. «Questo risultato spero sia un punto di partenza, non solo per me. La verità è che stiamo facendo fatica in Italia sia a livello maschile che femminile, a parte Pelle. Ecco, io spero che il mio risultato odierno sia un punto di partenza per me e tutti coloro che hanno qualità come le mie, perché ce ne sono tanti. Dobbiamo crederci di più, arrivare cattivi a queste gare perché possiamo fare meglio tutti quanti. Bisogna ricostruire questo movimento, non possiamo accontentarci del risultatino, altrimenti non saremo dei veri sportivi. Voglio che questo sia il punto di inizio mio e di tutti i miei compagni, che hanno le potenzialità come minimo di arrivare a questo risultato».

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