Nella notte la Russia ha sferrato il suo attacco militare all’Ucraina, sostenuta anche dalla Bielorussia, facendo piombare il mondo nell’incubo di una guerra. Quanto sta accadendo sta avendo ovviamente delle conseguenze anche sul mondo dello sport, che inizia a interrogarsi su cosa sia giusto fare.
Mentre l’Unione Europea ha appena chiesto alla UEFA di togliere la finale di Champions League da San Pietroburgo e la FIL ha già cancellato le gare di slittino naturale a Mosca, la FIS si chiede cosa fare delle competizioni in programma in terra russa. Proprio in Russia, a Tyumen, è in programma dal 18 al 20 marzo l’ultima tappa della Coppa del Mondo di sci di fondo, mentre in Russia, come da tradizione, dovrebbe anche chiudersi la Coppa del Mondo femminile di salto con gli sci. Anche il freestyle dovrebbe svolgersi in Russia, mentre erano già state cancellate le competizioni di snowboard.
La prima a intervenire ufficialmente è stata la federazione più forte tra quelle degli sport invernali, quella norvegese. Il suo presidente Erik Røste ha scritto una e-mail alla FIS e al suo presidente neo eletto Johan Eliasch, chiedendo lo spostamento in altra località di tutte le competizioni programmate in Russia. Il messaggio del leader della Federazione Norvegese è piuttosto chiaro: «È accaduto tutto molto rapidamente – ha affermato all’agenzia NTB – c’è stato uno sviluppo drammatico la notte scorsa. Pertanto oggi ho inviato un’e-mail alla FIS in anticipo in cui ho chiesto che venisse presa una decisione rapida».
Røste ha spiegato che a spingerlo a chiedere lo spostamento delle gare in Russia non vi è solo la sicurezza degli atleti: «La sicurezza dei nostri atleti è la cosa più importante, ma in questo caso si tratta anche di qualcosa di più grande. Quindi lo sport non può essere neutrale. Bisogna prendere una decisione rapida».
Della stessa opinione è anche Vegard Ulvang, presidente del comitato per lo sci di fondo della FIS: «La mia opinione è molto chiara. Non possiamo viaggiare in Russia».
Chissà se per una volta la FIS saprà muoversi velocemente come richiesto.
La Federazione Norvegese scrive alla FIS: “Nessuna gara in Russia, lo sport non può essere neutrale”
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