Non è passata inosservata l’assenza di Helene Marie Fossesholm tra le atlete della nazionale norvegese convocate per la tappa di Coppa del Mondo a Lahti. La classe 2001, che ha saltato anche la 30 km olimpica, si è presa una pausa per cercare di ristabilire un equilibrio del suo corpo dopo una stagione sicuramente difficile.
La giovane norvegese aveva mostrato i primi segnali di difficoltà fisiche nel corso del raduno autunnale, quando lasciò d’improvviso Lavazè. Da quel momento in poi tanti alti e bassi, al punto da concludere anticipatamente il Tour de Ski, evitando il Cermis. Anche alle Olimpiadi di Pechino, Fossesholm non è praticamente pervenuta nello skiathlon, ma si è fatta notare con una grande frazione in staffetta, che non è poi servita alla Norvegia per andare a medaglia.
«La stagione è in gran parte finita per Helene – ha affermato il suo allenatore, Geir Endre Rogn, a Langrenn – ora deve rimettere in equilibrio il corpo».
Dallo scorso autunno l’ex allenatore della nazionale giovanile norvegese è diventato il personal trainer di Fossesholm, che si era resa conto di essere in difficoltà nell’eseguire il programma di allenamento della squadra nazionale.
«È stato bello e importante per lei fare quella bella prova in staffetta – ha spiegato Rogn – Helene ha mostrato ancora una volta che al suo livello più alto è competitiva, ma oscilla più di quanto non sia abituata».
Troppi alti e bassi per Fossesholm, così nonostante la bella prova sui 5 km della staffetta, si è deciso di saltare la 30 km e fermarsi. Ma cosa a cosa sono dovuti questi alti e tanti bassi di Fossesholm? «No, la quota si adatta bene a Helene – ha chiarito Rogn – ci sono altri motivi alla base delle sue difficoltà. Il suo corpo non è riuscito a rendere al meglio, ciò è in parte dovuto alle conseguenze dell’allenamento estivo e autunnale. È stato troppo. Per questo motivo è importante prendersi una pausa ora, in modo che possa ripristinare il suo corpo e ritrovare l’equilibrio».
Rogn ha poi aggiunto: «Probabilmente le sue difficoltà sono dovute a una combinazione di cose e non va bene dire quale fosse la ragione. Diciamo che in estate e autunno la sua forma ha avuto troppi alti e bassi. Ha avuto un carico di allenamento superiore a quello a cui era abituata e ha sempre funzionato in passato. Eseguire i carichi delle compagne di squadra che hanno molta più esperienza di lei con certi allenamenti si è rivelato evidentemente troppo nel corso del tempo».
Rogn ha spiegato cosa ha provato a fare nel corso della stagione quando è stato chiamato dall’atleta in autunno: «Abbiamo visto che era un po’ troppo vicina al limite di ciò che può sopportare, quindi abbiamo abbassato un po’ il carico dopo che è tornata a casa dalla quota questo autunno. La conosco abbastanza bene da aver visto che il passaggio dall’allenamento che faceva da junior a quello più pesante delle atlete più anziane era un po’ troppo le lei».
L’allenatore è convinto che già dopo il Tour de Ski si siano visti i benefici del lavoro svolto riducendo i carichi: «Dopo il Tour de Ski e l’inverno, le cose sono andate bene per Helene. Si è allenata in modo uniforme verso le Olimpiadi senza rischiare nulla e ha avuto una buona esperienza in quota all’Alpe di Siusi prima del viaggio in Cina. Poi è chiaro che le problematiche covid in squadra verso la fine del raduno in quota hanno avuto il loro peso».
Sci di Fondo – Periodo di pausa per Fossesholm: “Carichi troppo pesanti, il corpo deve ritrovare il giusto equilibrio”

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