Ogni quadriennio, un passo indietro. Fa male, molto male guardare le statistiche recenti del fondo italiano alle Olimpiadi. Senza scomodare i fasti degli anni ’90, basta scorrere le classifiche delle cinque edizioni del terzo millennio per impallidire.
Un discorso che non vuole considerare le medaglie: tutto sommato sotto questo aspetto l’argento del 2022 ribadisce quanto raccolto da Torino in poi, grazie allo stesso Pellegrino a PyeongChang e a Pietro Piller Cottrer a Vancouver, con in mezzo il passaggio a vuoto di Sochi.
Decisamente più critica e sconcertante è invece la statistica che raccoglie i piazzamenti da top 20 degli azzurri. Un trend in costante calo, da Salt Lake City (25 presenze in top20) passando per Torino (20), Vancouver (18), Sochi (8), PyeongChang (6) per arrivare alle 4 di Pechino, nella speranza che domani nella 30km il dato possa essere aggiornato.
Numeri che lamentano in maniera lampante la crisi di profondità del movimento azzurro, mantenuto nel medagliere in due delle ultime tre edizioni dai "miracoli" di Federico Pellegrino ma incapace di proporsi con quei numeri che negli anni ne hanno fatto la locomotiva dello sport invernale azzurro. Prima di Pechino 2022 il fondo era il settore in cui l’Italia aveva raccolto più medaglie alle Olimpiadi, un primato ora pareggiato dallo sci alpino che nella notte potrebbe operare il sorpasso.
Serve una cura profonda, all’intero movimento. Una cura che parta dal basso, che prenda in esame le criticità di una situazione sfibrata, incapace di remare nella stessa direzione e forse nemmeno di individuarla, quella direzione. Esemplari in tal senso le parole di Federico Pellegrino dopo la sprint d’argento che ha lamentato come dopo PyeongChang è mancata chiarezza di intenti e di programmazione. Ed i risultati, ahinoi, sono lì a testimoniarlo. E non si vuole minimamente gettare la croce sugli atleti, anzi.
Tra quattro anni si gareggerà in Italia, in Val di Fiemme: già le due edizioni iridate del terzo millennio in riva all’Avisio non è che abbiano portato grande fortuna, ma l’impressione è che il tempo sia oltremodo poco per operare un’inversione di rotta. C’è da mettersi subito a lavorare, magari partendo dai quei centri federali sbandierati a più riprese ma mai attuati, per provare a far crescere a dovere i giovani di talento e nel frattempo trovare il modo di tornare ad allargare il bacino. Perchè il ritornello secondo cui "i giovani non vogliono più fare fatica" non può valere solo in Italia; Germania docet.
Nell’odierna conferenza stampa, il presidente Flavio Roda ha detto di avere un’idea di soluzione. Le elezioni federali fissate ad ottobre di fatto impediscono un cambiamento al vertice (chi sarà disposto ad assumersi il rischio di salire in corsa, con organici già al lavoro e pronti ad iniziare la stagione? Oltretutto con la prospettiva di un quadriennio "monco" in partenza?): la speranza è che questa proposta (siamo curiosi di conoscerla…) e soprattutto gli investimenti adeguati possano progressivamente risollevare un settore che non merita di appassire così.
Trascurato, ignorato, diviso.
Di seguito è riassunta la statistica di cui sopra.
PECHINO (4 top20)
2° Pellegrino, Sprint
8° De Fabiani, Skiathlon
18° Salvadori, 28km
18° De Fabiani, 15km
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6° Team Sprint Maschile
8° Staffetta Maschile
8° Staffetta Femminile
13° Team Sprint Femminile
PYEONGCHANG (6 top20)
2 Pellegrino, Sprint
15° Salvadori, 50Km
17° Rastelli, 50Km
19° Nöckler, 50Km
20° De Fabiani, 50Km
20° De Fabiani, Skiathlon
—
5° Team Sprint Maschile
7° Staffetta Maschile
9° Staffetta Femminile
15° Team Sprint Femminile
SOCHI (8 top20)
7° Vuerich, sprint
11° Clara, 50km
11° Pellegrino, sprint
11° Di Centa, Skiathlon
13ª Brocard, 30 km
15° Hofer, Sprint
16° Hofer, 50km
16° Agreiter, 30km
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5° Staffetta Maschile
11° Team Sprint Maschile
12° Team Sprint Femminile
VANCOUVER (18 top20)
2° Piller Cottrer, 15km
5° Genuin, inseguimento
7° Longa, Inseguimento
9° Follis, inseguimento
10° Di Centa, 15km
11° Di Centa, 50km
11° Longa, 30km
11° Follis, 10km
12° Di Centa, Inseguimento
14° Piller Cottrer, Inseguimento
14° Rupil, 10km
16° Confortola, 30km
16° Rupil, inseguimento
17° S. Valbusa, 10km
18° Longa, 10km
18 S. Valbusa, inseguimento
19° Checchi, 15km
20° R. Pasini, sprint
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4° Staffetta femminile
4° Team Sprint femminile
8° Team Sprint maschile
9° Staffetta maschile
TORINO (20 top20)
1° Di Centa, 50km
3° Piller Cottrer, inseguimento
4° Zorzi, sprint
4° Di Centa, inseguimento
5° Piller Cottrer, 50km
5° Paruzzi, 30km
5° Paruzzi, inseguimento
5° Scwienbacher, sprint
6° Frasnelli, sprint
7° Follis, sprint
10° S. Valbusa, 30km
12° Follis, 30km
12° F. Valbusa, 15km
13° Paruzzi, 10km
16° Santus, inseguimento
17° S. Valbusa, inseguimento
18° Pasini, sprint
18° Checchi, inseguimento
19° Santus, 50km
19° Genuin, sprint
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1° Staffetta maschile
3° Staffetta femminile
7° Team Sprint femminile
9° Team Sprint maschile
SALT LAKE CITY (25 top20)
1° Paruzzi, 30km
1° Belmondo, skiathlon
2° Belmondo, mass start
3° Zorzi, sprint
3° Belmondo, 10km
4° Di Centa, inseguimento
4° Piller Cottrer, mass start
5° Schwienbacher, sprint
6° Piller Cottrer, inseguimento
6° Paruzzi, mass start
8° Paruzzi, sprint
8° Paruzzi, inseguimento
9° S. Valbusa, inseguimento
9° Zorzi, mass start
10° S. Valbusa, mass start
11° Belmondo, inseguimento
11° Di Centa, 50km
13° Maj, mass start
14° Fauner, sprint
14° Maj, 50km
16° Confortola, mass start
17° S. Valbusa, sprint
18° F. Valbusa, inseguimento
19° Confortola, 30km
20° Maj, inseguimento
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2° Staffetta maschile
6° Staffetta femminile