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Biathlon , Olimpiadi

Biathlon – Fillon Maillet per il filotto, Røiseland per il poker di ori. Dorothea Wierer per chiudere in gloria: i temi della duplice mass start di domani

Ed allora eccoci all’atto conclusivo del biathlon a Pechino 2022. Un finale anticipato di una giornata per via del freddo atteso per sabato che ha suggerito di prevedere entrambe le mass start nella mattinata (italiana) di venerdì. Prima la gara femminile, alle 8 italiane (le 15 cinesi), quindi la sfida maschile che resta come previsto alle 10 (italiane).
FILLON MAILLET VUOLE LA SESTA – Sempre sul podio nelle cinque precedenti uscite: due ori, tre argenti. Oltretutto ben cadenzati: argento-oro-argento-oro-argento. Non serve la laurea in matematica per intuire il risultato che completerebbe la sequenza logica: il transalpino naturalmente ci spera, anche perchè di fatto è il principale favorito per il successo. 
Nonostante il relativo passaggio a vuoto nel poligono in piedi della staffetta (quando è stato beffato da Christiansen), QFM è di gran lunga il biatleta più stabile e concreto visto in queste due settimane olimpiche e davanti a sé ha la possibilità di scrivere un’altra pagina di storia. I quattro ori di Bjørndalen 2002 (su quattro gare, ai tempi) sono ormai fuori portata, ma mettersi al collo 6 medaglie in un’unica Olimpiade è cosa per pochissimi.
Se non lui, chi? Naturalmente Johannes Bø è capace di tutto, sprint e staffetta lo dimostrano se servisse. Ma è anche imprevedibile, troppo sui 4 poligoni, pare. Più stabile il fratellone Tarjei che va a completare il tridente di principale favoriti. Un gruppo che volendo si potrebbe allargare coinvolgendo i russi (Latypov ha qualcosa da dimentica), lo stesso Emilien Jacquelin, un Sebastian Samuelsson che vorrebbe toccare (finalmente) palla e perchè no, anche quel Lukas Hofer visto nell’inseguimento. Luki è passato dalla perfezione della pursuit al passaggio a vuoto della staffetta: capita, nel biathlon. Se domani dovesse essere l’Hofer di domenica… beh, sognare sarebbe lecito. In gara ci sarà anche Dominik Windisch che in questo format ha saputo esaltarsi, più o meno tre anni fa. Ed attenzione anche alla situazione di Thomas Bormolini: la sicura assenza dello sloveno Fak promuove il livignasco come primo della waiting list e non è escluso che qualche altro atleta alzi bandiera bianca prima di domani. Sarebbe il meritato coronamento per lui di una stagione di alto livello.
L’ultima gara in calendario l’ha vinta Benedikt Doll ad Anterselva, ricordarlo non farà male.
La start list della gara maschile

RØISELAND PER IL POKER – Lo svarione di Tiril Eckhoff le ha impedito la possibilità di inseguire a sua volta il filotto di medaglie, ma Marte Røiseland è in piena corsa per pareggiare il poker di ori di cui sopra di Bjørndalen: i trionfi nella staffetta mista, sprint ed inseguimento (oltre al bronzo nell’individuale) aspettano di essere completati dal quarto acuto dorato. E domani è la chiarissima favorita. In queste settimane ha dimostrato di essere la migliore tanto nel fondo quanto nel tiro e con questo assunto solo lei può perdere il quarto titolo olimpico della rassegna.
Pur non avendo il passo dei giorni migliori, Elvira Öberg (1 oro e 2 argenti sin qui) ha le carte per inscenare una gara in grado di far vacillare la regina Marte, ma servirà essere perfette; elemento non scontato dopo tanto faticare.
Alle loro spalle, può affacciarsi la Denise Hermman che ha sbancato nell’individuale, le due bielorusse Sola e Alimbekava delusissime per l’anonima staffetta, le francesi che hanno molto ancora da chiedere a questa Olimpiade ed ormai poco tempo per farlo e naturalmente anche Tiril Ekchoff, rea dell’affossamento della staffetta norvegese e vogliosa di riscatto. Anche se la garanzie sembrano poche.
Ma soprattutto c’è Dorothea Wierer. Ieri, inconsapevole, ha quasi chiesto l’anticipo della gara ad un orario meno freddo. La decisione era già sul tavolo dei responsabili, ma di fatto si può dire che la campionessa azzurra sarà accontentata: partenza nel cuore del pomeriggio (le 15 cinesi) ed in teoria meno freddo da affrontare. Sugli sci Doro non regge la concorrenza di Marte ed Elvira (e di qualche altra biatleta), ma se riuscisse ad esprimersi al poligono come ha fatto tra sprint e staffetta (e a terra anche nell’inseguimento) potrebbe tranquillamente correre per il podio. Una corsa affollata, va detto: ma l’ultimo round, alla Südtirol Arena, è stato suo. E come detto in precedenza, meglio tenerlo a mente, seppur il contesto di Antholz fosse particolare per le molte assenze.

La start list della gara femminile

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