Nonostante l’assenza di un campione come Riiber, non poteva esserci uno spot migliore per la combinata nordica, di questa straordinaria Gundersen da trampolino normale e 10 km di fondo. Una gara da batticuore con una rimonta finale straordinaria, quella di un grande atleta come Vinzenz Geiger, capace di vincere la sua prima medaglia olimpica, proprio dopo essere stato per ben cinque giorni in isolamento, in quanto contatto stretto di Frenzel. Un’azione finale pazzesca la sua, Geiger ha tenuto un ritmo altissimo nell’ultimo giro e sulla salita finale è andato a tutta velocità, impressionante, sembrava il finale di una sprint di sci di fondo.
Alle sue spalle ne ha sfruttato l’azione un bravissimo Graabak, che sulle code del tedesco è riuscito a fare una grandissima rimonta, salendo così sul podio al secondo posto, regalando alla Norvegia una soddisfazione e un sorriso in un periodo da incubo dopo aver perso Riiber per Covid. Sul terzo gradino del podio un coriaceo Greiderer, apparso sempre al gancio, nel gruppo di testa per tutta la gara, sempre in coda ai tedeschi: poi sull’ultima salita non ha mollato e sfruttando il crollo di Rydzek, che fino a quel momento sembrava lanciato all’oro ma colpevole di aver speso troppo in precedenza, è andato a prendersi il bronzo. Niente da fare per Schmid e Rydzek, che hanno disputato una gara tutta offensiva, consumando però troppe energie e crollando così nel finale. Solo quarto posto per il grande favorito, Johannes Lamparter.
Per quanto riguarda l’Italia, bellissima prestazione di Raffaele Buzzi, capace di risalire fino al 16° posto finale, miglior risultato in carriera in una gara tra Coppa del Mondo, Mondiali e Olimpiadi. Il friulano del CS Carabinieri è stato anche sfortunato nel salto, in quanto non ha trovato le condizioni migliori. Merito però a lui, perché sta continuando a crescere di gara in gara. Per quanto riguarda gli altri due azzurri al via, Pittin ha chiuso 32° e Bortolas 33°.
LA GARA
Dopo un grande segmento di salto, Yamamoto è partito a rilento, aspettando il rientro degli immediati inseguitori, con l’obiettivo di risparmiare energie. Rydzek, Schmid e Greiderer lo hanno così ripreso già nel primo giro, mentre alle loro spalle si è formato un gruppo con tra gli altri Herola, Graabak, Geiger e Lamparter, tutti atleti da medaglia.
In realtà Yamamoto ha mostrato anche nel secondo giro di non averne ed è andato presto in difficoltà, facendosi così staccare a metà gara. In testa sono così rimasti i due tedeschi con l’austriaco Greiderer che non aiuta. Nel gruppo inseguitore è stato Graabak a prendere la testa del gruppo davanti Lamparter, Herola, Akito Watabe e Geiger, che aveva avanti due compagni.
Davanti hanno iniziato a collaborare nel corso del terzo giro, con Schmid che ha alzato il proprio ritmo insieme a Rydzek, mentre l’austriaco è apparso più sofferente, ma è stato bravo a restare con loro. Dietro è stato, un po’ a sorpresa, Geiger ad alzare il ritmo, nonostante la presenza davanti di due suoi compagni di squadra. All’inizio dell’ultimo giro, i tre davanti avevano ancora 18” di vantaggio, poco più la metà rispetto a quello precedente.
Dopo aver sfruttato le code del compagno, Rydzek ha accelerato al via dell’ultimo giro, cercando di staccare i compagni di fuga, Schmid si è staccato, ma Greiderer con grande generosità è riuscito ancora a reggere. Il tedesco si scatenava ogni volta che la pista saliva, mettendo Greiderer a dura prova, fino a riuscire finalmente a staccarlo dopo l’ennesima azione. Nel frattempo Schmid veniva ripreso dal gruppo sempre trainato da un fantastico Geiger. Anche l’austriaco, una volta staccato da Rydzek, era in sofferenza. Il tedesco sembrava ormai oro, ma nel finale, alle sue spalle è spuntato il connazionale Vinzenz Geiger autore di un finale a tutta velocità, con uno scatto in salita che farà la storia della combinata nordica. In quel momento Rydzek ha mollato, Graabak è volato al secondo posto, mentre Greiderer è riuscito incredibilmente a trovare le energie per rilanciare la sua azione e prendersi il podio.