Un anno fa era grande il suo sorriso dopo la 10 km in skating del Mondiale di Oberstdorf, da lei chiusa al 16° posto. Francesca Franchi era quasi incredula per la sua prestazione, non si era nemmeno resa conto di aver ottenuto un risultato tanto positivo, anzi sembrava quasi convinta che avrebbe potuto fare di più.
La sua bella prestazione era stata una delle poche note positive di un Mondiale che da lì a poche ore avrebbe visto crollare ogni residua velleità del contingente azzurro, costretto a tornare a casa dopo alcuni casi covid all’interno della spedizione.
Eppure quel risultato non era passato inosservato, in particolare a un anno dai Giochi Olimpici Invernali. In fin dei conti, quella di Francesca Franchi è apparsa una scalata continua verso le zone nobili delle classifiche internazionali, un’atleta capace di evolversi nel tempo e reagire anche a diverse avversità.
Proprio in occasione della stagione olimpica, però, qualcosa è andato storto. Nel difficile percorso che ogni atleta si trova ad affrontare nella carriera professionistica, in quel complicato equilibrio tra allenamento e giusta alimentazione, che ha messo in difficoltà anche atlete del calibro di Østberg, Francesca Franchi è andata in crisi. Il corpo che inevitabilmente cambia e con esso anche le prestazioni, con la trentina che si è trovata sempre più indietro, fino al 56° posto in Coppa del Mondo a Davos, proprio nella sua 10 km in skating, ma soprattutto quella 33ª piazza in OPA Cup a St. Ulrich, a quasi due minuti dalla vincitrice. Troppo, la trentina delle Fiamme Gialle non se l’è sentita di andare avanti, di perseverare, di costringere se stessa ad altre giornate del genere, così ha deciso di intervenire riconoscendo il problema e fermandosi. No, poco conta se c’è una Olimpiade alle porte, bisogna prima di tutto stare bene con se stessa, ritrovare quel sorriso inconfondibile, spesso troppo grande anche per restare nascosto sotto l’inevitabile mascherina.
A fine dicembre, il suo messaggio sui social, per annunciare lo stop, è stato forte, vero, sincero: «Come mi sento? Fuori luogo, fuori tempo, fuori di testa. In colpa, in imbarazzo, una delusione per gli altri ma soprattutto per me stessa. Ho la strana predisposizione ad ostacolarmi, ad essere la migliore antagonista di me stessa. Come è successo? Non me lo so spiegare. Una autodistruzione. Le briciole non saziano, sia di cibo che di risultati. Mi fermo per ritrovarmi. Ritrovare quella bambina felice e spensierata che ama stare tra la gente, vivere avventure nuove, esplorare il mondo, ridere e mangiare! Risalire, ritornare, riprendere in mano la mia vita non sarà per niente facile ma ho la fortuna di avere attorno a me persone speciali. Mamma, papà e Simone siete la mia ancora di salvezza. Grazie inoltre alle Fiamme Gialle e il team italiano per la continua fiducia e il costante supporto. Tornerò, molto sorridente».
Non abbiamo dubbi che Francesca tornerà e il fondo italiano la aspetta a braccia aperte, come dimostrano i tanti messaggi di affetto che l’azzurra ha ricevuto da moltissimi atleti. Nel 2017, dopo l’intervista che le facemmo a seguito dello storico argento della staffetta femminile al Mondiale Juniores, descrivemmo la sua storia come una favola e nelle favole ci sono sempre i momenti in cui tutto sembra perduto e il protagonista è in crisi, per poi risollevarsi e avere il lieto fine che merita. In fin dei conti anche la sua avventura nel fondo iniziò da una caduta, da quello che sembrava un sogno infranto, lo sci alpino, che invece l’ha portata da adolescente a intraprendere una carriera nello sci di fondo, ambiente dove ha trovato risultati, amici, l’amore. Una scalata la sua, se si considera che ha cominciato davvero tardi, purtroppo frenata da altre cadute, la crisi del 2018, dove si risollevò nel finale di stagione vincendo anche una medaglia alle Universiadi, sfiorandone un’altra in coppia con il suo amato Simone Mocellini nella team sprint mista. Poi una crescita continua, una nuova caduta (che sfortuna quel Tour de Ski) seguita dal 2020/21 della consacrazione.
Ora Francesca Franchi è già ripartita, seguita passo per passo da Francesca Baudin, allenatrice delle Fiamme Gialle, e dallo staff tecnico della nazionale azzurra che crede fortemente in lei. Non è sola, quel senso di imbarazzo e di colpa scritto nel messaggio è svanito grazie alla vicininanza di tanti atleti e persone dell’ambiente, che le hanno dato la serenità giusta per intraprendere il percorso di recupero. A 24 anni, compiuti il 24 dicembre scorso, l’azzurra è di fronte alla sfida più grande, ma la sta affrontando con la grinta e il coraggio di chi vuole scrivere tanti altri capitoli della sua favola fino a raggiungere quel lieto fine che sorriso, caparbietà e talento meritano.