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Sci di fondo

Sci di Fondo – La sincerità di Klæbo: “Essere nell’incertezza non è una bella sensazione; l’obiettivo per Pechino? Intanto essere al via”

La tensione aumenta, giorno dopo giorno, e così sarà probabilmente fino a quando finalmente potrà gareggiare. Johannes Klæbo avrebbe immaginato sicuramente diversa la sua marcia d’avvicinamento alle Olimpiadi di Pechino. Invece dopo la positività del suo allenatore, Arild Monsen, quelle di Weng, Kalvå e Krüger, alle quali ha fatto seguito il suo rientro in Norvegia, l’umore di Klæbo non è stato molto stabile.
«Ci sono stati alti e bassi nell’ultima settimana, soprattutto bassi – ha affermato Klæbo a VGè chiaro che ho avuto paura di essere contagiato, ed l’ho sentito molto vicino quando diversi membri della nazionale sono risultati positivi. Non avere il controllo delle situazione e vivere con grande insicurezza non è una bella sensazione. E la provo ancora, in quanto il pericolo non è affatto passato».
Insomma le sensazioni non sono ancora delle migliori: «Nessuna bella sensazione, ma incertezza e mancanza di controllo. Sono contento di essere tornato a casa e felice che la maggior parte dei miei compagni di squadra sia tornata in Norvegia. Ma molto dispiaciuto che Simen (Krüger, ndr) e Harald (Amundsen, ndr) siano ancora in Italia». risponde Klæbo».

Nonostante le problematiche avute, Klæbo è l’atleta più atteso per le Olimpiadi di Pechino. «In primo luogo, l’obiettivo è arrivare sulla linea di partenza. Poi si tratta di gareggiare al meglio. Quanto pagheremo ciò che sta accadendo, lo vedremo solo durante le Olimpiadi. Ma continuo a pensare in modo positivo, anche se mentalmente è piuttosto difficile sedersi costantemente e aspettare la prossima risposta sul test PCR. La pressione? Devo conviverci. Sono abituato alle aspettative e ho anche grandi aspettative su me stesso. Questo è quello che devo sopportare».

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