Ha lavorato tanto inseguendo l’obiettivo olimpico. Seppur fuori dalla squadra nazionale, Elisa Brocard ha cercato a 37 anni l’ennesima rincorsa, sognando di prendere parte alla sua quarta Olimpiade. La valdostana del Centro Sportivo Esercito è partita subito con le marce alte, si è guadagnata l’immediata convocazione in Coppa del Mondo e colto il ventesimo posto nella sprint a skating di Lillehammer. Soltanto Greta Laurent e Caterina Ganz hanno ottenuto risultati migliori di questo in stagione.
Poi qualche difficoltà a Davos, la mancata convocazione per il Tour de Ski, quindi l’influenza durante le feste natalizie e la corsa per recuperare la condizione in vista dell’ennesimo esame. Nonostante ciò nelle sue gare, quelle in skating, non ha deluso, vincendo la sprint di Schilpario e la mass start di Padola, mentre nella 15 km di Schilpario ha dovuto cedere il passo alla civile Stefania Corradini, con la quale aveva anche ingaggiato un bel duello a Padola. Non è bastato, in quanto la nazionale azzurra ha deciso di recarsi a Pechino senza sfruttare le sette quote a disposizione, ma fermandosi a sei.
Ciò ha ferito Elisa Brocard, che ha vissuto questa decisione come una mancanza di rispetto nei confronti suoi e delle sue colleghe. In un messaggio postato sui suoi social, infatti, la valdostana non si è lamentata per la mancata convocazione, ma ha chiesto le motivazioni, con garbo e senza eccessiva polemica, della rinuncia a un posto, che vede come una sconfitta di tutto il movimento femminile. Non ritenevano opportuno concederle un addio olimpico a 37 anni? Allora perché non convocare una giovane che avrebbe potuto fare esperienza olimpica in vista di Milano-Cortina 2026? Perché rinunciare a un posto soprattutto in un periodo storico come quello attuale dove il rischio di risultare positvi al covid è sempre dietro l’angolo? Questo si legge tra le righe di quanto postato dalla valdostana.
Ecco quanto scritto da Brocard, che sostiene nel suo messaggio tutti coloro che rappresenteranno l’Italia a Pechino. «Ho lottato fino all’ultimo per poter partecipare alla mia 4ª Olimpiade – ha scritto con un tono tutt’altro che polemico – ho smesso di sognare quando ho appreso solo dal sito della FIS che l’Italia aveva rinunciato al 7º posto femminile… Sappiamo che il fondo italiano femminile, non sta passando un bel periodo, ma non credo che rinunciando ad un posto olimpico sia un buon modo per risollevarlo. Una volontaria riduzione del contingente olimpico femminile non è necessariamente un bel messaggio per il nostro sport, specie se fatto senza spiegazioni né dialogo.
Le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta: 4 anni di duro lavoro, sacrifici, vittorie e sconfitte, sostenuti da allenatori, tecnici, sponsor, famiglie e corpi militari. È stato spazzato via il sogno olimpico di una ragazza, chiunque si fosse meritata quel 7º posto!
Dispiace moltissimo non essere in partenza per Pechino, ma dispiace ancora di più sapere che una ragazza non potrà vivere questa esperienza olimpica, che fosse stata la mia 4ª o la primissima per una giovane.
Ringrazio chi con me ha lavorato duramente per provare a raggiungere l’obiettivo olimpico e che ha creduto in me fino alla fine.
Auguro a chi sarà a Pechino di viversi a pieno questa Olimpiade che sono sicura regalerà forti emozioni a chiunque indosserà il pettorale con i 5 cerchi!
Forza ragazze, Forza ragazzi, Forza azzurri