Cresce la preoccupazione nella nazionale norvegese di sci di fondo dopo i due casi di positività riscontrati anche nella squadra femminile, che rischiano di escludere dalle Olimpiadi Heidi Weng e Kalvå.
Alcuni atleti, lasciando oggi l’hotel dell’Alpe di Siusi, dove ha alloggiato la squadra, lo Steger-Dellai, hanno rilasciato alcune dichiarazioni ai media norvegesi presenti in loco. La troupe di NRK ha catturato le emozioni degli atleti, caratterizzate soprattutto da senso di smarrimento, paura, preoccupazione e anche un po’ di fatalismo.
Pål Goberg sembra quasi convinto che difficilmente la squadra riuscirà a partire per la Cina. «No, non credo di andare alle Olimpiadi – ha affermato rispondendo a NRK – cioè no, non lo so. Se mi chiedete però se penso di si o no, allora risposta secca dico no». Diverso l’atteggiamento della 2001 Helene Marie Fossesholm: «È incredibilmente triste per le interessate. Provo affetto per loro ed è incredibilmente scioccante. È il caso che decide questo. Per quanto mi riguarda, non ha senso avere paura. Se dormi male la notte e sei ansioso, sei più suscettibile alle malattie. Cerco di prendermela con tranquillità. Quante altre volte mi testerò prima di partire? Non spetta a me decidere. Faccio esattamente quello che mi viene detto. Sono contenta di non essere nel team sanitario ora. Penso che sia l’inferno in terra».
Håvard Solås Taugbøl conferma che gli atleti sono molto incerti in questo momento. «Viviamo nell’incertezza, e ovviamente è fastidioso, ma dobbiamo cercare di mantenere alto il morale». Erik Valnes descrive la situazione come "disgustosa": «È incredibilmente difficile capire come sia successo, ci sono molte possibilità. Dobbiamo solo pensare un po’ a noi stessi qui e, se tutto va bene, arrivare in Cina. Naturalmente questo è disgustoso».
