La prima mixed team relay nella storia della Coppa del Mondo di combinata nordica ha visto l’Italia chiudere al quinto posto in Val di Fiemme, alle spalle di Norvegia, Austria, Germania e Giappone.
I due uomini in gara sono gli unici due presenti del contingente azzurro maschile in questa tappa di Coppa del Mondo, Raffaele Buzzi e Alessandro Pittin. Al termine della competizione, che hanno svolto rispettivamente in prima e quarta frazione, entrambi hanno parlato al microfono di Fondo Italia.
Raffaele Buzzi (CS Carabinieri): «Alla vigilia ci aspettavamo di più da questa gara, anche perché le ragazze hanno dimostrato di essere competitive sul salto, da prime posizioni. Noi puntavamo a difenderci e ci siamo riusciti solo in parte. Mentre nel fondo era difficile recuperare.
Per quanto mi riguarda, rispetto al passato, sul fondo sono rimasto al mio livello, ma la concorrenza è diventata più competitiva. In ogni caso, io nel corso dell’inverno sono sempre stato tra il decimo e il ventesimo tempo, bene o male sono lì. Ci vorrebbe qual passetto in più nel salto, per partire in gruppo e poter gestire meglio la gara, senza dover sempre tirare e rincorrere. Sono orgoglioso dei passi avanti fatti in questi anni, soprattutto dopo i problemi alla schiena. Nel salto sono migliorato, nel fondo sono stabile.
L’emergenza covid-19 che ha dimezzato la nostra squadra? Ho cercato di non farmi condizionare dalla situazione. Quella passata è stata una stagione utile a imparare come mettere tutto da parte e concentrarsi su se stessi. Anche lo scorso anno qualche pedina era saltata in stagione, ma farsi distrarre significherebbe rischiare di buttare via un fine settimana. Mi dispiace tanto per chi non è presente, ma alla fine sono io che corro e devo creare la mia bolla, essere in grado di fare le cose anche se sono da solo».
Queste le parole di Alessandro Pittin, molto deluso in mattinata dopo il salto: «La mia condizione è migliore rispetto a inizio stagione, anche se oggi ho affrontato il primo giro alle spalle dello sloveno che andava piano, quindi la prima metà del primo giro è stata molto tranquilla, poi ho provato accelerare. Mi sembrava di stare bene, ma già nel corso del secondo giro ho iniziato a fare fatica, quindi non va ancora benissimo.
Per quanto riguarda il salto, a vederlo non sembrava nemmeno così brutto, ma in realtà non funziona. Ci sono degli errori tecnici da correggere, non quei grandi errori per i quali serve tanto tempo a sistemarli, ma in questo momento le sensazioni sono sbagliate, per questo faccio molta fatica a provare le cose e fare qualcosa in più.
Il format? La staffetta mista è una bella gara, essendo due uomini e due donne si mischiano molto le carte. Anche se alla fine le nazioni più forti sono sempre quelle».