Questo il commento in mixed zone degli altri azzurri in gara nella final climb del Cermis, che martedì ha chiuso il Tour de Ski 21/22.
Paolo Ventura (ITA) – 33° Final Climb
«Sono abbastanza soddisfatto della gara di oggi, avevo le gambe affaticate verso la fine.
Per quanto riguarda il Tour de Ski sono partito con il piede sbagliato, ho cercato di migliorarmi di tappa in tappa.
Ieri ho avuto problemi con i materiali, oggi invece gli sci andavano quindi è andata bene. Per quanto riguarda le Olimpiadi non so ancora se sarò convocato, aspettiamo le decisioni dei tecnici.
Il tifo ha aiutato molto, gareggiando in casa ho riconosciuto qualche spettatore dalla voce. Rispetto all’anno scorso è completamente diverso con il pubblico che ti sostiene».
Coradazzi Martin (ITA) – 36° Final Climb
«Era la mia prima volta qui al Cermis ed è stata bella tosta, non l’avevo mai provata. Ieri volevamo venire a testare il percorso, ma forse è stato meglio andare così, alla cieca. I miei compagni di squadra mi avevano consigliato di non scattare troppo presto perchè il rettilineo finale è lungo e quando sembra finito mancano altri 100 m, ma non mi hanno detto altro.
Adesso facciamo un po’ di pausa per riprenderci dal Tour de Ski e poi vedremo per le prossime gare; sicuramente sarà importante la prossima tappa di Coppa del Mondo (poi cancellata, ndr) e poi soprattutto le Olimpiadi a febbraio.
Non sono soddisfatto al 100% di questo Tour de Ski, ci sono stati alti e bassi, c’è ancora molto da migliorare però sono le mie prime gare di Coppa del Mondo e devi ancora fare le ossa. Devo recuperare ancora quelle 5/6 posizioni per riuscire a far punti. Spero, entro la fine della stagione, di entrare a far parte dei primi trenta.
Il pubblico cambia completamente l’atmosfera, il tifo ti fa dare il 101%, soprattutto in salita».
Maicol Rastelli (ITA) – 51° Final Climb
«Oggi sapevo che avrei sofferto perché non è la mia gara, pattinaggio in salita non mi si addice. Partivo in ultima fila, già dall’inizio della salita ero in fondo al gruppo, sapevo che se avessi avuto una buona giornata sarei riuscito a dare di più ma purtroppo questo non è il mio terreno, sono salito con il mio passo, anche perché l’obiettivo di oggi era terminare il Tour.
Non ho fatto particolare fatica a salire anche se le gambe non andavano molto, in salita in tecnica classica me la cavo, in skating ho sempre fatto molta più fatica.
Adesso parlerò con il mio allenatore per decidere il programma per le prossime settimane, non sono sicuro di partecipare alle gare in Francia, anche perché non è un format che mi si addice particolarmente. Penso di riposare ora e aspettare la Sprint in tecnica classica di Planica (SLO) nella quale posso fare bene.
Fino ad ora mi sono concentrato sul finire il Tour, ora vedremo come pianificare le prossime gare.
Spero di poter partecipare alle Olimpiadi perché ritengo di aver fatto qualcosa di buono in queste gare».