Ha chiuso al ventesimo posto la sua seconda partecipazione alla mass start del Cermis, una prestazione in linea con quella della passata stagione, quando arrivò sedicesimo ma erano assenti scandinavi e finlandesi. Federico Pellegrino può ritenersi soddisfatto della sua seconda esperienza nella durissima final climb, anche perché al di là del risultato, il poliziotto valdostano era alla ricerca di altro.
«L’anno scorso la affrontai con l’incoscienza della prima volta – ha affermato l’azzurro delle Fiamme Oro in mixed zone – non sapevo cosa aspettarmi da questa gara ma andò piuttosto bene. Quest’anno sapevo cosa aspettarmi, quindi ho cercato di gestire bene le forze e ieri ho sprintato per portare a casa i punticini necessari per partire nelle prime posizioni. Come al solito c’è stato un po’ di caos allo stadio nel primo giro, poi una volta incolonnati ho rifiatato un attimo, prima di affrontare il Cermis. Lungo la salita ho alternato momenti in cui acceleravo ad altri nei quali rallentavo. Alla fine ho l’impressione di aver fatto una gara più che discreta. Il cuore ha battuto bene, è la gara dove forse è salito di più. Ciò significa che con l’intensità anche il fisico risponde».
Ora il ritorno in Valle d’Aosta, dove è atteso dalla moglie Greta Laurent, tornata in Italia dopo la bella prestazione di Oberstdorf, e un importante appuntamento con il vaccino. «Ora mi aspetta la bella torta preparata da Greta, poi farò il booster del vaccino e mi riposerò un paio di giorni, prima di iniziare la preparazione olimpica».
Già, le Olimpiadi, nelle quali Pellegrino punta fortemente sulla sprint, nella quale l’obiettivo è ovviamente la medaglia, nonostante la forte concorrenza. Ma vista la sua recente bella prestazione anche nella 15 km in classico, c’è la possibilità di vederlo in altri format? L’azzurro è ben chiaro: «La mia testa è tutta all’8 febbraio, la sprint in tecnica libera. Ovviamente per l’Italia partecipo sempre mettendo il cento per cento di me stesso nelle gare a squadre, soprattutto con il De Fabiani visto al Tour de Ski, forte sia nella resistenza che nella velocità, soprattutto in tecnica classica, quindi la team sprint potrebbe essere una bella gara per noi. Ma parliamo della seconda settimana. So che comunque sia l’avvicinamento all’Olimpiade in funzione della sprint a tecnica libera è anche propedeutico a staffetta e team sprint. Quindi sarò pronto se dovessero chiamarmi in causa».