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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – Una partenza tutta da decifrare: quanto incide Pechino in tutto questo? Bormolini c’è.

Quanto conta Pechino nel bilancio del primo mese di stagione?
E’ una domanda che rischia di restare sospesa ancora per qualche settimana, magari fino a Ruhpolding. Perchè soprattutto al maschile le indicazioni di dicembre sono piuttosto strane, a cominciare dalla condizione non certo ottimale dei norvegesi. Che le Olimpiadi in quota potessero impensierire i vichinghi era previsto e la scelta di adattare in tal senso la preparazione è cosa nota. Le prime tappe hanno dimostrato come tutti i big – i fratelli Bø, Sturla Lægreid, Dale – siano in ritardo di condizione: prevista o meno? La strategia di preparazione olimpica sarà vincente o rischia di minare la bontà dell’intera stagione? Oggi l’interrogativo è lecito, domani sono attese risposte.
Nel vuoto lasciato dai capitani, ha provato prima ad inserirsi un Christiansen pronto a rivoluzionare le gerarchie in squadra (solo momentaneamente?) per poi cedere il testimone ai francesi, con Jacquelin e Fillon Maillet ad alzare definitivamente la voce sulle nevi di casa per issarsi – di fatto a braccetto – in vetta alla generale. La solita partenza lanciata in casa Svezia ha quindi prestato il fianco ad un calo prestativo in primis di Ponsiluoma, ma anche di un Samuelsson non propriamente convincente nelle ultime settimane. 
Insomma, le anomalie in un senso o nell’altro non mancano: questa stagione olimpica si presenta piuttosto intricata da analizzare e in assenza di riferimenti certi, a trarne vantaggio è la classifica generale che a Natale offre una situazione piuttosto equilibrata, con tutto ancora da definire e da disegnare nel nuovo anno.
Con i big un po’ meno big del consueto, c’è stato spazio per gli outsider di turno: Anton Smolski in tal senso è forse il nome più lampante delle prime tappe stagionali e vederlo in ottava piazza nella generale non deve sorprendere, così come saltare il quinto posto di Eduard Latypov, ormai vero e proprio riferimento in casa Russia. La Germania si è aggrappata a Kühn, le seconde linee norvegesi hanno proposto Bakken e Seppala si è messo in luce in diverse occasioni. Fuochi fatui o crescita vera? Solo l’eventuale (o meno) ritorno al top dei grandi nomi saprà tastare il polso alla dimensione del fenomeno “new wave”. E nel frattempo non resta che registrare il dato e sospendere il giudizio.
Un concetto questo che per quanto detto rispecchia in pieno la situazione del dicembre del biathlon mondiale: le medaglie a cinque cerchi sono un bocconcino troppo ghiotto, tanto da richiedere qualche cautela. Eccessiva? Giusta? Aspettiamo metà gennaio, quando se ne capirà di più.

Si arriva così in casa Italia. 
Anche il team azzurro vede il suo faro in ritardo, ma qui la ragione è da ricercare nel problema fisico che ha bloccato Lukas Hofer tra fine ottobre e la prima metà di novembre. Un incidente di percorso che non ha consentito al pusterese di presentarsi al meglio ad Östersund, ma che alla lunga potrebbe portare il carabiniere di San Lorenzo di Sedico a trovare il picco di condizione nel periodo “più caldo” della stagione. Ma anche qui siamo all’ipotesi e non resta che aspettare.
Il resto del quintetto “titolare” ha sin qui proposto la costanza di Thomas Bormolini, ottimo e concreto nel trittico di Annecy, l’imprevedibilità di Tommaso Giacomel – ventunenne capace di sfiorare il podio come di affondare sul peso degli errori, ma l’età in tal senso è discriminante di non poco conto: quando è in palla il trentino ha dimostrato di poter tenere il passo dei migliori – e le difficoltà di un Dominik Windisch al momento poco brillante e di un Didier Bionaz non ancora all’altezza delle indicazioni dettate dalla passata stagione. Il passaggio in IBU Cup ad Obertilliach sembra aver dato riscontri positivi, ma entrambi sono attesi alle dovute conferme nel circuito maggiore.
Fondamentali saranno le due settimane di stop tra la Savoia e la Turingia per crescere ulteriormente e trovare i colpi migliori, letteralmente e non. Di certo, se in linea di principio il giudizio di questa prima parte di stagione può (o deve?) considerarsi in sospeso, per Bormolini va spesa qualche considerazione in più, perchè tra Hochfilzen ed Annecy i riscontri sembrano chiari, così come il trend che vede il livignasco in costante crescita, con cinque prove consecutive a punti ed il trittico francese da top20 fisso. La convinzione è che questo debba essere la vera velocità di crociera di “Bormo”, la base su cui costruire ulteriori picchi.
Bravo Thomas, avanti così. E nel frattempo, Buon Natale a tutti.

La classifica generale maschile
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