Home > Notizie
Olimpiadi

Pechino 2022, arrivano nuove critiche: “Saranno i giochi meno sostenibili di sempre”

Mentre si avvicinano i Giochi Olimpici di Pechino 2022, crescono le polemiche nei confronti del paese organizzatori. Non soltanto la tematica dei diritti umani, che ha spinto diversi atleti e paesi a minacciare il boicottaggio, ma anche le critiche da parte della stampa internazionale per il trattamento ricevuto dai giornalisti stranieri e le gravissime carenze organizzative che ieri hanno portato al bruttissimo incidente sulla pista da slittino.
A criticare ora la Cina, il Comitato Organizzatore delle Olimpiadi Invernali e lo stesso CIO sono i geografi, che hanno espresso la propria preoccupazione per la quantità di neve artificiale che potrebbe essere necessaria per gli eventi di sci alpino durante le Olimpiadi invernali.
Come riferito da "insidethegames", i dati raccolti da World Weather Online riportano che nel periodo da gennaio a marzo di quest’anno sono caduti solo due centimetri di neve presso il National Alpine Ski Center di Yanqing, che ospiterà le gare di sci alpino a Pechino 2022. Secondo il portale meteorologico, il rapporto suggerisce che gli organizzatori avranno bisogno di circa 49 milioni di galloni d’acqua per creare abbastanza neve artificiale.

La professoressa Carmen de Jong, geografa dell’Università di Strasburgo, ha dichiarato: "Queste montagne non hanno praticamente neve", aggiungendo che "queste potrebbero essere le Olimpiadi invernali più insostenibili mai tenute".
A Yanqing sono stati installati circa 200 cannoni sparaneve per creare la neve artificiale, con tubi e trincee installati per trasferire l’acqua da un serbatoio a una macchina per la produzione di neve.
Il Comitato Olimpico Internazionale la pensa diversamente, affermando che "una serie di progetti di conservazione e riciclaggio dell’acqua sono stati messi in atto per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua per l’innevamento, il consumo umano e altri scopi".
Secondo quanto riferito dal CIO, circa il 90% della neve utilizzata nella sede di sci alpino per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018 era artificiale, mentre la neve artificiale era anche una caratteristica di Vancouver 2010 e Sochi 2014.

Da alcuni anni, però, proprio il CIO ha promesso di ridurre le emissioni di carbonio del 50% entro il 2030 e ha aderito alla campagna Race to Zero delle Nazioni Unite durante la COP26, che afferma che le emissioni nette di carbonio dell’organizzazione saranno pari a zero entro il 2050 al più tardi. Il rispetto dell’ambiente è anche uno dei fattori chiave nel determinare i prossimi paesi ospitanti. Insomma tutte intenzioni che vanno in contrasto però con quella che è la realtà.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image