Da Frassinoro alla Norvegia passando per numerosi successi nel corso di una lunghissima carriera da skiman. Gianluca Marcolini è un maestro nel suo lavoro, stimato dai colleghi e amato dagli atleti con cui ha lavorato. Grandi campioni dello sci di fondo, come Stefania Belmondo, Dario Cologna, Petra Majdic, hanno avuto in Marcolini una certezza nella preparazione degli sci. Poi il suo passaggio al biathlon e dal 2014 il lavoro con la nazionale norvegese, ottenendo numerosi successi al fianco di Johannes Thingnes Bø e Tarjei Bø.
Alcune settimane fa, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Rode, abbiamo intervistato Gianluca Marcolini, grande professionista di quella Frassinoro che ha tanti suoi rappresentanti in Coppa del Mondo, con Federico Fontana e Giovanni Ferrari nella squadra statunitense, Simone Biondini in quella Italiana.
Nel video a fondo pagina potete vedere l’intervista completa a Marcolini, della quale vi riportiamo alcuni stralci qui di seguito.
«Già da giovane, quando gareggiavo per il comitato, mi piaceva prepararmi gli sci da gara da solo, non volevo aiuto. È stata sempre la mia passione. Questa mi ha spinto a diventare uno skiman, perché la passione per questo lavoro devi averla dentro. Se non ti piace, prima o poi smetti perché è impegnativo e hai grande responsabilità.
Cosa faccio in caso di errore? Quando sbagli, la cosa migliore è azzerare tutto ed essere consapevole dell’errore fatto, dire agli atleti la verità, capire cosa si è sbagliato. A quel punto devi tornare fuori e provare nuovamente i materiali per comprendere cosa è andato storto. È facile compromettere un risultato. Se lavori all’interno di un gruppo forte, coeso e compatto, risolvi facilmente. Se hai un atleta che accetta che si può sbagliare è più facile farlo. Quando le cose vanno bene sono ovviamente contento, consapevole di aver fatto un buon lavoro. Ma il giorno successivo voglio migliorare ancora, perché il nostro lavoro è così».
«Il rapporto con Johannes Bø? È semplice, sincero, perfetto. Lavorare tanti anni con un atleta è importante, capisci quello che vuole, perché ognuno ha le proprie caratteristiche. Quando cambi atleta devi ripartire da zero ed importante riuscire a interpretare al cento per cento il suo carattere per lavorare in modo ottimale.
Il segreto di Frassinoro? Nessun segreto, è la passione che ci hanno dato i nostri allenatori, i quali ci hanno fatto capire quanto sia importante la preparazione dello sci.
Cosa significa da italiano lavorare per un’altra nazione? Per me è un onore lavorare per la Norvegia, non avrei mai immaginato di poter un giorno lavorare per una nazionale così prestigiosa, anche se lo sognavo. Sono un professionista e devo guardare al mio lavoro. Ovvio, parte del mio cuore è in Italia, ma quando sono lì devo dare il 200% per la mia squadra e ottenere il massimo».