L’Unione Sportiva Asiago, storica società dello sci italiano, ha vissuto martedì 12 ottobre una mattina di intensa e profonda emozione all’auditorium Verdi di Milano, dove è stata insignita del Collare d’Oro del Coni, la massima onorificenza dello sport italiano. Un riconoscimento prestigioso, che consente al sodalizio dell’Altopiano dei Sette Comuni di entrare di diritto nel gotha delle eccellenze sportive del Belpaese, per giunta proprio in occasione del suo centesimo compleanno.
Un secolo di vita celebrato davvero nel migliore dei modi, con il premio ritirato di fronte al presidente del Coni, Giovanni Malagò, al segretario generale, Carlo Mornati, al sottosegretario con delega allo Sport, Valentina Vezzali, e al sindaco di Milano recentemente rieletto, Giuseppe Sala.
Roberta Rodeghiero, presidente dell’U.S. Asiago, ha rivelato a Fondo Italia l’enorme soddisfazione avvertita non solo in occasione della cerimonia di consegna, ma anche a posteriori, quando ha acquisito piena contezza del traguardo raggiunto: "Sicuramente si tratta di un momento fondamentale nella nostra storia, che ci permette di essere inclusi in un ristretto novero di soggetti che si sono distinti a livello mondiale. Nel primo secolo di esistenza dell’U.S. Asiago c’è tanto lavoro da parte di chi mi ha preceduto in questo ruolo, senza dimenticare che molti atleti hanno contribuito a portare in alto il nostro nome, ottenendo gloriose vittorie".
L’Unione Sportiva Asiago è stata istituita dopo la Prima Guerra Mondiale e ha attraversato per intero il secondo conflitto bellico internazionale: le difficoltà non sono mancate, ma, come sottolinea Rodeghiero, "i montanari hanno un carattere forte. La guerra ha dato loro l’energia necessaria per ripartire e portare i ragazzi a fare sport in un periodo di ripartenza. Non dimentichiamoci che Asiago ha vissuto la guerra sulla propria pelle e che i nostri precursori, creando una polisportiva specializzata anche in discipline estive, hanno dimostrato di possedere una spiccata lungimiranza".
Neppure l’emergenza pandemica connessa al Coronavirus ha stoppato il percorso di costante crescita della società veneta, anzi: nell’ultimo inverno, complice la chiusura degli impianti sciistici decretata da Palazzo Chigi su consiglio degli esperti del Cts, sono stati numerosi i bambini e i ragazzi che si sono avvicinati allo sci nordico. È accaduto anche ad Asiago, ma il merito reale, evidenzia Roberta Rodeghiero, "è della passione che mettiamo nel nostro quotidiano e che costituisce le fondamenta di tutti i nostri successi. Bisogna credere sempre in ciò che si fa e trasmettere questa convinzione anche a chi ci sta intorno: se si fanno le cose fatte bene, i risultati verranno da soli".
Un’affermazione che nulla ha a che spartire con la retorica e la demagogia; la storia dell’U.S. Asiago, infatti, include partecipazioni alle Olimpiadi e vittorie in Coppa del Mondo di sci alpino, agguantate con la costanza nel lavoro e con la convinzione nei propri mezzi. "Nessuno di noi ha fatto qualcosa in più degli altri – aggiunge Rodeghiero –. Tutti gli ex presidenti, i consiglieri tecnici, i ragazzini e i loro genitori hanno contribuito a scrivere le meravigliose pagine di questo nostro percorso centenario, che non ci stanchiamo di leggere e arricchire di nuovi aneddoti".
Intanto, la febbre a cinque cerchi per le Olimpiadi di Milano e Cortina 2026 comincia a farsi sentire anche in Veneto e l’Unione Sportiva Asiago coltiva il sogno di essere protagonista della manifestazione mediante la presenza di almeno un suo tesserato: "Non poniamo limiti alla provvidenza, in passato ci siamo già riusciti… Adesso, però, l’obiettivo dev’essere quello di guardare avanti, di guardare al futuro, ai giovani, alle loro esigenze e all’impegno che tutti noi dobbiamo mettere nel soddisfarle". Per vincere e festeggiare ancora, insieme. Con passione.
Unione Sportiva Asiago premiata con il Collare d’Oro, Roberta Rodeghiero: “Il nostro segreto? La passione”
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