Tarjei Bø ha lasciato l’Italia per tornare in Norvegia, dove proverà a riprendersi al più presto dalle conseguenze della caduta avuta a Wiesbaden in occasione del City Biathlon di domenica scorsa, quando gli si è rotto un attacco degli skiroll. Arrivato in Italia direttamente dalla Germania, grazie a un passaggio aereo rimediato da Dorothea Wierer e Lukas Hofer, Tarjei Bø è rimasto in albergo all’Alpe di Siusi a causa delle diverse problematiche avute per l’incidente, sia la commozione cerebrale che le ferite su tutto il corpo.
Quindi la decisione di rimandarlo a casa per riposarsi e recuperare al più presto, dal momento che comunque non avrebbe potuto allenarsi con il resto della squadra: «Il mio corpo è ancora morto dopo la caduta, quindi non posso ancora allenarmi – ha scritto Bø in una stories su Instagram – forse Gyda (la futura moglie, ndr) può aiutare».
L’allenatore della squadra nazionale maschile, Egil Kristiansen, ha spiegato a NRK che Tarjei Bø non ha potuto partecipare agli allenamenti di skiroll e le sessioni di tiro, ma è apparso fiducioso: «Adesso sta molto meglio. Il primo giorno era molto pallido e grigio in viso, e non diceva nulla. Si sentiva anche un po’ di febbre. Il corpo si sente di nuovo bene, ma le abrasioni non sono ancora del tutto guarite. Ora deve solo fare le cose giuste e tornare ad allenarsi non appena ne ha l’opportunità. Non abbiamo fissato obiettivi speciali, ma speriamo che torni in piena forma a Lillehammer il 13 settembre».
Biathlon – Tarjei Bø lascia il raduno italiano e torna in Norvegia
Ti potrebbe interessare
Olimpiadi – Cinque cerchi, da Parigi alla Val di Fiemme: mercoledì una serata #Roadto2026
A Cavalese mercoledì 14 una serata tra musica, cabaret e news sul 2026. Un evento aperto a tutti, nella terra dei
Oberstdorf 2021 – La Giuria ha deciso di salare alcuni punti del tracciato
A meno di due ore dal via i giudici hanno deciso di salare alcuni punti del tracciato e si sta ragionando se salare
Sci di Fondo – Klæbo e Iversen: “Per il bene dello sport vogliamo gareggiare con i russi, ma prima deve finire la guerra”
I grandi campioni vogliono affrontare e battere altri campioni. Johannes Klæbo ha ammesso a Dagbladet che sarebbe