Che lo sci alpinismo fosse “in odore” di olimpiadi lo si era intuito già lo scorso inverno quando la specialità era già rientrato nel programma dei giochi olimpici invernali della Gioventù (Yog) di Losanna 2020. Giochi che alla Valtellina regalarono addirittura una medaglia d’oro ed una d’argento firmate Rocco Baldini e Silvia Berra “puledri di razza” della scuderia griffata Polisportiva Albosaggia.
E proprio dalla capitale dello skialp della bassa Valtellina, arriva la soddisfazione massima per la promozione olimpica della disciplina da parte del Cio. “La notizia è stata accolta positivamente dal mondo skialper. Siamo fiduciosi per una candidatura valtellinese dove speriamo che i numerosi atleti di casa potranno finalmente cimentarsi ad alto livello. -così Ivan Murada allenatore della blasonata locale Polisportiva ed anche del Comitato Alpi Centrali e padre della campionessa Giulia, un altro grande ex dello skialp valtellinese degli anno ’90 quando al fianco dell’amico Graziano Boscacci a sua volta padre del campionissimo Michele, dettavano legge in lungo ed in largo su tutto l’arco alpino-.”
Un sogno olimpico che in Valtellina culla italiana dello sci alpinismo, veniva cullato già da diversi anni, e se il Cio dovesse scegliere una delle località valtellinese quale venne di gara, sarebbe un atto praticamente dovuto, visto che come ben noto i nostri pionieri Fabio Meraldi e Adriano Greco hanno segnato la storia nel mondo della disciplina. “Raggiungere questo traguardo olimpico rappresenta per me una gratificazione personale. Dopo 30 di discussioni con la federazione internazionale per stabilire i regolamenti della specialità e dopo che al fianco del mio compagno di sport Adriano Greco abbiamo tracciato la strada scialpinistica da perseguire, devo dire che il traguardo è stato raggiunto -così lo stesso Fabio Meraldi guida alpina campione indiscusso di ski alp e skyrunning neo presidente della FISKY, la Federazione Italiana Skyrunning-. A differenza di tutto ciò che ho letto in questi giorni, la specialità non viene assolutamente snaturata soprattutto per ciò che riguarda queste 3 discipline olimpiche, vertical, individuale e sprint, quindi va benissimo così e tralascerei tutte le polemiche che ne conseguono. Questa cima raggiunta -aggiunge Meraldi usando una metafora alpinistica- fa un gran bene al movimento sportivo giovanile, quale atleta non ha nel proprio cassetto il sogno olimpico e da oggi tantissimi nostri atleti potranno farlo. Ora spetta a noi mettere in campo la nostra sapienza ed esperienza maturata in tutti questi anni e spetterà ai tecnici i il compito di selezionare la miglior nazionale olimpica. Concludo ringraziando per il suo immenso supporto nella sensibilizzazione nel mondo del Cio, mia moglie Manuela Di Centa -pluri campionessa olimpica di sci di fondo e membro onorario del Cio- che si è sempre battuta per dare il meritato prestigio a questa disciplina considerata sino a poche settimane fa “sport minore”. Oltre ai vari membri Cio, da Ottavio Cinquanta, a Juan Antonio Samaranch Junior, un grazie speciale per la sua dedizione nel voler portare avanti la candidatura olimpica dello ski alp va a Christophe De Kepper direttore generale e membro del comitato esecutivo del Cio “.
Sci Alpinismo – Le parole di Fabio Meraldi dopo la notizia dell’ingresso dello sci alpinismo nel programma olimpico di Milano-Cortina 2026
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