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Sci di fondo

Marcialonga ha ricevuto l’Aquila di San Venceslao

Ogni anno, nell’ultimo weekend di gennaio, tra le vallate trentine di Fassa e di Fiemme si consuma una pagina di storia e di sport che racconta l’evoluzione dello sci di fondo: è la Marcialonga.
Sono passati 50 anni da quel 7 febbraio 1971 (nei primi anni si correva a cavallo tra gennaio e febbraio, poi dal 1974 sempre l’ultimo weekend di gennaio) e la Provincia Autonoma di Trento ha voluto insignire la Marcialonga con il prestigioso riconoscimento dell’Aquila di San Venceslao, a memoria mai assegnato ad un evento sportivo. Lo ha conferito al comitato organizzatore della Marcialonga “per l’importanza e il ruolo avuti in questi suoi primi 50 anni, un riconoscimento che va all’evento, al suo popolo di volontari e volontarie, per la capacità di aver inventato e dato continuità ad una manifestazione sportiva di successo internazionale e di prestigio per il Trentino”.
È stato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti a consegnare la preziosa Aquila di San Venceslao ad un commosso Angelo Corradini, presidente di Marcialonga, il quale lo ha subito dedicato ai 1500 instancabili volontari che ogni anno rendono possibile il “miracolo” dell’evento. Così ha definito la gara Giuseppe Ferrandi, direttore generale del Museo Storico del Trentino che ha annunciato il conferimento dell’onorificenza e autore della mostra che rimarrà quest’estate in piazza de Sotegrava a Moena, cittadina che ospita lo start della Marcialonga.
Il presidente Fugatti ha sintetizzato così la consegna dell’Aquila di San Venceslao: “Crediamo che Marcialonga abbia dato tanto per questa terra e anche per l’autonomia trentina, ha significato tanto sotto l’aspetto sociale, culturale, sportivo ed economico, quindi questo è un riconoscimento al valore del lavoro di questi 50 anni”.
Commosso come non mai Angelo Corradini, dopo il saluto della banda di Moena, ha sottolineato: “Questa probabilmente è l’onorificenza maggiore che Marcialonga ha ricevuto nei suoi 50 anni. Ringrazio sinceramente a nome di tutto il comitato organizzatore la Provincia Autonoma di Trento nella persona del presidente Fugatti e i suoi collaboratori, ringrazio il Comune di Moena e la Fondazione Museo Storico per la bellissima mostra. Già da subito desidero dedicare a mia volta il riconoscimento ai volontari, è chiaro che questo premio va a loro, a tutti, e preciso anche che da parte mia e del comitato organizzatore i volontari non sono solo le singole persone che aiutano, ma anche i comuni con le amministrazioni comunali, tutti gli enti e le associazioni che operano sul territorio, noi li consideriamo tutti volontari. Oggi forse vediamo un po’ di luce alla fine del tunnel di questa pandemia che ci ha messi davvero alle corde ed è stato così anche per noi del comitato Marcialonga, comunque anche in questo momento difficile di pandemia Marcialonga è riuscita ad organizzare l’edizione del 2021 e non è stato facile, però i risultati e i riconoscimenti sono stati tantissimi. Marcialonga è inserita nel tessuto sociale di Fiemme e Fassa, è forse l’unico giorno in un anno in cui due vallate contraddistinte da un sanissimo campanilismo lavorano assieme con un obiettivo comune, per un giorno queste due valli fanno il tifo e aiutano Marcialonga. In questi anni Marcialonga ha portato nelle nostre valli oltre 250.000 partecipanti, numeri da capogiro, ha portato in Fiemme e Fassa qualcosa come due milioni e mezzo di pernottamenti turistici, migliaia di ore di trasmissione tv e mediatiche in tutta Europa”. Il saluto poi è scivolato su Mario Cristofolini, uno dei fondatori, presente tra la folta platea in una assolata piazza de Sotegrava: “Cristofolini con Giulio Giovannini, Roberto Moggio e Nele Zorzi hanno avuto una grande intuizione e ci hanno lasciato un’eredità che ci insegna a fare ancora meglio”. Poi Corradini ha consegnato al presidente Fugatti il trofeo della Marcialonga, che è stato realizzato a chilometro zero grazie al legname donato dalla Magnifica Comunità di Fiemme, che porta in giro per il mondo le tradizioni delle valli di Fiemme e di Fassa, composto da legno di larice, legno di abete, con l’etichetta fatta con legno di risonanza.
Poi l’apertura della mostra, voluta da Giuseppe Ferrandi e curata dal direttore generale di Marcialonga Davide Stoffie da Alessandro De Bertolini e Roberta Tait. Tante le persone ad assistere alla cerimonia e tante le autorità, col sindaco di Moena Alberto Kostner a fare gli onori di casa, quindi i rappresentanti dei comuni fassani e fiemmesi, la senatrice Elena Testor, i consiglieri provinciali Luca Guglielmi, Pietro De Godenz e Luca Cavada, il ‘procurador’ del Comun General Giuseppe Detomas e il commissario della Comunità Territoriale Valle di Fiemme Giovanni Zanon.
Dal palco Corradini ha poi annunciato che, nonostante la pandemia faccia ancora freno sugli stranieri, ci sono ancora solo poche unità disponibili per le iscrizioni. Quello del 29 e 30 gennaio sarà ancora un weekend da incorniciare.

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