La nazionale azzurra di sci di fondo ha ricominciato la preparazione dal Passo del Tonale da martedì 11 a sabato 22 maggio. La squadra maschile si è presentata con un totale di 14 atleti, cinque della Squadra A e nove del Gruppo Milano Cortina 2026. Per il gruppo A, allenato da Fulvio Scola, erano presenti Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura, Michael Hellweger, Simone Daprà e Davide Graz. Per il gruppo Milano-Cortina 2026, allenato da Stefano Saracco, invece, erano al Tonale: Ivan Mariani, Giovanni Ticcò, Michele Gasperi, Martin Coradazzi, Lorenzo Romano, Luca Del Fabbro, Riccardo Bernardi, Francesco Manzoni e Simone Mocellini.
Attraverso la piccola fotogallery che vi proponiamo e le parole degli allenatori Fulvio Scola e Stefano Saracco, facciamo un resoconto del primo raduno degli azzurri in vista della stagione olimpica.
Fulvio Scola (Allenatore Squadra A): «Il raduno è andato sicuramente bene. Abbiamo trovato delle condizioni climatiche super favorevoli. A 2600 metri gli atleti hanno potuto sciare in un ambiente perfetto, su una neve invernale, sfruttando un anello di cinque chilometri tecnico ed allenante. Hanno macinato tanti chilometri, ponendo l’attenzione sugli aspetti tecnici che, abbiamo visto insieme, sono da migliorare. Nel pomeriggio, invece, solitamente i ragazzi hanno svolto soprattutto sedute di corsa e palestra, aspetto quest’ultimo nel quale ci avvaliamo della competenza del preparatore atletico Perri. Ovviamente conoscevo già quattro dei cinque atleti che ho a disposizione, quindi con loro ho dovuto solo riprendere il filo che avevamo iniziato a tessere lo scorso anno. Per quanto riguarda Salvadori, abbiamo valutato insieme il percorso da seguire nel corso della preparazione e della stagione in vista dell’appuntamento olimpico. I ragazzi sono tutti in buone condizioni fisiche e di salute, nessuno ha riportato acciacchi o infortuni. Ciò ci ha aiutato a lavorare al meglio. In questo primo raduno abbiamo anche avuto la possibilità di amalgamare ulteriormente il team e lo staff tecnico. Con Steo (Saracco, ndr) stiamo cercando di collaborare il più possibile, tanto che le due squadre maschili hanno svolto molti allenamenti assieme. La collaborazione con lui è per me un’opportunità di crescita, in quanto è un allenatore con tanta esperienza internazionale, in grado di darmi ottimi feedback da quel punto di vista. In questo raduno sono anche venuti a trovarci il medico della nazionale e lo psicologo che farà parte dello staff. In attesa della fisioterapista, che ci raggiungerà dal prossimo raduno e porterà una ventata di novità nel nostro ambiente. Stiamo lavorando per costruire uno staff coeso nel quale, rispettando i ruoli, ognuno possa portare il proprio contributo. Le premesse ci sono tutte per iniziare molto carichi questa nuova stagione, cercando di spingere il più avanti possibile questi atleti e far fare loro quel salto di qualità tanto sperato dal fondo italiano».
Stefano Saracco (Allenatore Gruppo Milano-Cortina 2026): «Abbiamo deciso di partire dal Tonale per svolgere un lavoro sugli sci, facendo volume e tanta tecnica. Abbiamo sciato tante ore su in quota, trovando delle condizioni fantastiche. Non potevano essere migliori di così. Abbiamo sciato bene, ad una quota non esagerata di 2600 metri, a ritmi che non pesavano ai ragazzi. Logisticamente era anche comodo, perché tramite la cabinovia in dieci minuti andavamo dalle piste all’albergo. Ovviamente, per me il gruppo era quasi completamente nuovo, dal momento che non conoscevo di persona la maggior parte dei ragazzi. Tranne Romano in Coppa del Mondo e Mocellini ai Mondiali, gli altri li avevo visti soltanto in occasione delle competizioni italiane. Sui ragazzi posso dire che sono un gruppo con tanta voglia di lavorare. Si vede che a tutti loro piace quello che fanno, ci mettono un grandissimo impegno, tanto che non ho mai dovuto dirgli di fare qualcosa in più, anzi a volte sono stato quasi costretto a trattenerli. Sto cercando di mostrare loro che non è solo il volume a dare il risultato, ma bisogna anche imparare a capire quando si è stanchi ed è il momento di recuperare. Per ognuno di loro sto cercando di vedere il punto di forza e far capire il mio modo di allenare e programmare. Voglio tanti feedback da loro, avere tanto confronto. Ma soprattutto devono essere loro ad imparare a conoscersi. Mi piace che ci sia il massimo impegno in allenamento, dobbiamo avere degli obiettivi comuni, confrontarci e lavorare per raggiungerli. A fine allenamento voglio però che stacchino mentalmente perché, come è importante la massima concentrazione in allenamento, lo è altrettanto anche staccare e pensare ad altro, ricordarsi che c’è una vita oltre lo sci.
Ho spiegato loro quello che faremo da qui a fine novembre quando inizieremo le gare, chiedendo ad ognuno di trovare il proprio obiettivo, che sia legato alla prestazione piuttosto che al risultato. Il gruppo si chiama Milano-Cortina 2026 e guarda a quell’obiettivo, poi ovviamente anche la Cina non è preclusa a nessuno di loro. Se qualcuno dovesse aumentare tanto di livello e fosse in grado di andare a Pechino per fare bene, lavoreremmo per quello. La cosa più importante, oggi, è però pensare di lavorare per migliorare».