La Norvegia maschile si è riconfermata campione del mondo per la 11^ volta consecutiva nella staffetta 4x10km di sci di fondo. E’ dalla vittoria in casa dell’Austria a Ramsau 1999 che gli scandinavi non perdono in sede di Campionato del Mondo, mentre a livello olimpico sono arrivate le cocenti delusioni per mano dell’Italia nel 2006 e della Svezia nel 2010 e 2014.
I 4 frazionisti impegnati erano nell’ordine Pål Golberg, Emil Iversen, Hans Christer Holund e Johannes Høsflot Klæbo. L’argento è andato alla Russia con Alexey Chervotkin, Ivan Yakimushkin, Artem Maltsev e Alexander Bolshunov e il bronzo alla Francia di Hugo Lapalus, Maurice Manificat, Clement Parisse e Jules Lapierre.
Il podio è identico a quello di due anni fa a Seefeld. Ecco com’è andata la gara.
Il gioco è cambiato. L’abbassamento delle temperature, accompagnato da un cielo nuvolo carico d’acqua, ha riportato l’inverno a Oberstdorf. La nevicata ha rimescolato la situazione e la gara non è partita come ci si aspettava.
E’ stata la Russia a provarci con una prima frazione straordinaria di Chervotkin, andato subito in fuga con massimo vantaggio di 58" poi sceso a 44"7 al cambio davanti al gruppo trainato dalla Finlandia che vedeva Svezia 8^ e Norvegia 10^ staccate di qualche secondo. Indecifrabile la prestazione di Golberg.
In seconda frazione è stato quindi Iversen a incaricarsi di fare il ritmo per tornare in scia al treno di Iivo Niskanen, mentre la Russia vanificava lo sforzo della prima frazione con Yakimushkin che si faceva riprendere nemmeno a metà del suo percorso.
Al cambio di tecnica di metà gara si è arrivati con una violenta azione nel tratto finale della seconda frazione delle due migliori locomotive in tecnica classica. In terza, Norvegia e Finlandia sono partiti assieme seguite da Svizzera, Francia, Svezia e Russia tutte entro 23"6 di distacco. Queste le squadre rimaste in corsa per il titolo.
Holund è stato saggio a non forzare immediatamente lasciando Perttu Hyvärinen rimanere sulle sue code, mentre Maltsev fin troppo generoso ha saltato Jens Burman, Parisse e Jason Rüesch ma ha pagato alla lunga lo sforzo d’inizio frazione.
La progressione nella seconda parte del norvegese ha fiaccato gli inseguitori che però non hanno mollato completamente. Klæbo è partito con 35" su Bolshunov, il quale è partito controllatissimo rimanendo inizialmente con il francese Lapierre, lo svedese William Poromaa, il finnico Joni Mäki e l’elvetico Roman Furger.
Messa la freccia, dopo un paio di chilometri Bolshunov è partito all’attacco per tornare sulle code di Klæbo, fatto avvenuto prima della metà dell’ultima frazione. Il russo ha studiato un impossibile piano per sconfiggere il suo rivale, che inevitabilmente ha sfruttato le sue qualità di finisseur sull’ultima salita per fare il vuoto. Dietro, per andare a prendere il bronzo Lapierre poco prima del finale allungava sulle altre squadre e resisteva sull’ultima salita al tentativo di rientro di Poromaa. Svezia 4^, Svizzera 5^, Finlandia 6^.
Domani penultima giornata del mondiale con le donne impegnate nella 30km classica con partenza in linea.
La classifica completa della staffetta mondiale
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