Negli ultimi due mesi è stata lanciata nel circuito internazionale per fare esperienza, crescere ed imparare, anche dalle batoste. Prima il debutto di fuoco nel Tour de Ski, da lei concluso, poi le difficoltà di Falun, il Mondiale Under 23 ed ora anche quello di Oberstdorf. Martina Di Centa ha disputato tante competizioni importanti, ha faticato, sofferto, versato anche qualche lacrima quando le cose non sono andate come avrebbe sognato, ma dopo lo skiathlon da lei chiuso al 35° posto, si è convinta che tutte queste esperienze le torneranno utili, la rafforzeranno come fondista.
La friulana dei Carabinieri ha così commentato la sua gara a Fondo Italia: «L’ho vissuta con l’emozione di quando provi qualcosa di nuovo, però è stata molto istruttiva. Ho sempre pensato che lo skiathlon sia una gara molto avvincente perché racchiude entrambe le tecniche, in un certo senso rappresentativa dello sport che facciamo. Solo che non avevo mai avuto modo di provarla ed è stato qualcosa di grande farlo proprio ai Mondiali. Qui partono a tutta, non c’è una misura, un equilibrio, bisogna cercare di resistere fin da subito e perdere il meno possibile».
Dal Tour de Ski ad oggi, Di Centa ha disputato tante gare e nonostante qualche delusione, è consapevole che tutte queste esperienze possano tornarle utili. «Sicuramente l’utilità c’è sempre, soprattutto quando sbagliamo e non facciamo quello che vorremmo, non riuscendo stare ai livello che desideriamo. In questi giorni ho parlato proprio di questo con il mio allenatore (Simone Paredi, ndr) ed effettivamente lui ha ragione nel dirmi che quest’anno sto facendo un corso accelerato, tra Coppa del Mondo, Mondiali e tutto. Sto facendo tante cose, non sono abituata, quindi è normale che qualcosa non vada come programmato».
Non le chiediamo mai nulla sulla sua famiglia, perché riteniamo che Martina, al di là del cognome storico per il fondo italiano che porta, debba seguire il proprio percorso separato dai grandi risultati ottenuti dal papà e la zia. Questa volta però abbiamo fatto un’eccezione, chiedendole cosa significhi per lei la bellissima foto che ha pubblicato su instagram alla vigilia del suo esordio mondiale, quando si festeggiavano i 15 anni dalla vittoria di papà Giorgio nella 50 km olimpica di Torino. La foto mostrava l’immagine catturata dalla RAI di Martina, allora bambina di appena 6 anni, che dava un bacio a suo papà subito dopo la conquista dell’oro olimpico sotto lo sguardo sorridente di zia Manuela. Forse senza quel momento, oggi Martina non sarebbe qui ad Oberstdorf. La giovane si è commossa parlandocene: «È una foto molto significativa per me, perché ero molto piccola e sono passati 15 anni da quel giorno. Mi emoziono ogni volta a pensarci (si prende una pausa, ndr), perché da lì è nato il mio sogno che coltivo ogni giorno quando metto gli sci ai piedi. Per me conta tantissimo».
Dopo tutte le esperienze maturate quest’anno, Martina Di Centa ha ancora più voglia di coltivare questo sogno.