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Sci di fondo

Oberstdorf 2021 – Fondo, Caterina Ganz: “Che bello ritrovare certe sensazioni in tecnica classica”

OBERSTDORF 2021 – Dopo la sprint era felice di aver superato al qualificazione, ma soprattutto di aver ritrovato il piacere di fare ciò che ha sempre amato, lo sci di fondo. Al termine della prova mondiale di skiathlon Caterina Ganz era ancora più contenta, perché dopo tempo è tornata a sentire in classico, la sua tecnica preferita, quelle sensazioni che le mancavano da tempo. Per questo motivo la finanziera della Val di Fassa non ha avuto paura di osare restando con le migliori, rischiando anche di pagarne le conseguenze nella seconda metà di gara, come in parte avvenuto. Ma il risultato, seppur importante, quel 24° posto finale, non valeva quanto la soddisfazione di sentirsi nuovamente competitiva nella tecnica a lei più congeniale.

In mixed zone, quindi, si è presentata una Caterina Ganz raggiante e sincera: «Sono contenta della mia gara in classico perché mi sentivo proprio bene. In skating ho faticato di più, ma ho la consapevolezza che un passo alla volta sto tornando, quindi sono soddisfatta di ciò che è arrivato perché va al di là del risultato. Per me oggi questo vale molto di più, avevo bisogno di tornare a sentire certe sensazioni in tecnica classica, il mio stile preferito, è qualcosa che mi fa piacere. Comprendo coloro che da fuori possono anche ritenere quasi assurdo il mio pensiero, perché un atleta di Coppa del Mondo dovrebbe pensare esclusivamente al risultato, in quanto alla fine si vive di quello, è ciò che conta di più. Lo capisco e condivido, ma ci sono dei momenti in cui non è così. Dopo l’ultimo anno, aver sentito delle belle sensazioni in classico è ciò che più mi serviva per andare avanti e proseguire in questo percorso di risalita. Io so dove mi trovavo e quanto ho sofferto, ma ora ho anche la consapevolezza che ne sto uscendo. Non sono ingenua, so che potrei trovare nuovi ostacoli ed altri momenti difficili, ma dopo questa esperienza so anche che posso affrontarli e uscirne. In fin dei conti le difficoltà fanno parte della carriera di noi atleti».

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