Nel 2019 a Seefeld si tolse la soddisfazione di vincere uno straordinario oro in staffetta, ma nelle competizioni individuali il podio fu sempre piuttosto lontano. In Austria, Ebba Andersson si aspettava di ottenere qualche medaglia anche nella 10 km in classico e nella mass start di 30 km in tecnica libera, invece nemmeno vi arrivò vicina, al contrario della sua giovane connazionale Frida Karlsson. Per non parlare poi di Johaug, che in Austria sconfisse sonoramente tutte le avversarie.
Due anni dopo, la ventitreenne svedese sogna di vivere ad Oberstdorf un Mondiale ben diverso. In due anni è passata attraverso un infortunio, si è ripresa ed è tornata ai vertici conquistando finalmente anche il suo primo successo in Coppa del Mondo imponendosi sul Cermis. Proprio quanto fatto fin qui in stagione le dà fiducia in vista dell’evento iridato. «È così – ha ammesso Andersson a SVT – quindi la mia speranza è che la forma sia al massimo quando inizierà il Mondiale. Spero di non aver ancora raggiunto il top della mia condizione, ma che ciò possa accadere nelle prossime due settimane».
La svedese ha voglia di rifarsi dopo un Mondiale di Seefeld che a livello personale, staffetta a parte, fu deludente: «Ho tanta voglia di rifarmi dopo l’ultimo Mondiale, che non era andato come avevo immaginato. Nelle ultime stagioni ho mostrato un livello che conferma che a Seefeld avrei dovuto lottare con le altre per le medaglie. Farò tutto ciò che posso per avere successo. Questo è l’obiettivo».
L’imbattibile Johaug è stata sconfitta ben due volte a Falun, prima nell’individuale in skating poi nella mass start in classico. Anche se a batterla sono state Diggins e Svahn, per Andersson quelle due gare rappresentano uno stimolo in più in vista del Mondiale. La Regina è battibile. «Naturalmente quei risultati sono stimolanti e danno la convinzione che sia possibile batterla. È importante però ottenere il massimo da ogni particolare per riuscirci: anche i materiali, le tattiche e tutti questi aspetti devono funzionare. Johaug non è del tutto sovrumana, anche se in alcuni momenti uno potrebbe quasi crederlo».