Si sono appena concluse le semifinali della team sprint femminile di Ulricehamn. In finale sono andate Svezia II (Sundling-Falk), Svizzera (Van der Graaff-Fähndrich), USA I (Bjornsen-Diggins), Svezia I (Dahqlvist-Svahn), Norvegia I (Myhre-Myhrvold), Slovenia (Urevc-Lampic), Norvegia II (Smedaas-Fosnaes), Finlandia II (Kylloenen-Lylynpera), Cina (Jialin-Yilamujiang), Repubblica Ceca I (Razymova-Janatova).
Fantastica l’azione di Diggins in quarta frazione della seconda semifinale. La statunitense, dopo tre giri in cui le atlete si sono praticamente guardate girando a ritmi bassissimi, ha dato una grande accelerata cambiando con 2” di vantaggio sulla Svezia di Svahn. Nel giro successivo anche le altre nazionali hanno iniziato a muoversi, così Dahlqvist si è messa avanti con Bjornsen, Urevc e Myhre. Diggins e Svahn sono subito partite a tutta, in particolare la statunitense che ha ripreso da dove aveva concluso. La svedese questa volta non l’ha mollata, così insieme a Diggins, Lampic e Myhrvold si è formato un quartetto fino alla volata finale nella quale Svahn ha sconfitto Diggins per mezzo scarpone, poi Lampic e Myhrvold, queste ultime rientrate da lucky loser.
Nella prima semifinale è stata sfortunatissima la coppia tedesca formata da Carl e Krehl, che hanno gareggiato sempre nelle posizioni di testa cercando di impostare il ritmo. Nella penultima frazione Carl era quindi in testa assieme a Sundling, quando la svedese pattinando le ha toccato l’attacco dello sci staccandoglielo. La tedesca è finita immediatamente a terra cadendo addosso alla svedese che dopo una giravolta di trecentosessanta gradi è rimasta in piedi, mentre Carl ha concluso la sua frazione sciando malinconicamente con un solo sci. All’ultimo giro Falk si è imposta in volata sulla svizzera Fähndrich e la norvegese Fosnaes.
In questa semifinale è stata purtroppo la coppia italiana formata da Laurent e Scardoni. La valdostana era sembrata in palla nella sua prima frazione, tutta condotta nelle posizioni di testa, ma quando nella terza Carl ha aumentato il suo ritmo è andata in difficoltà finendo in coda al gruppo. Scardoni è stata però brava in quarta frazione a riportarsi avanti e nel finale è anche stata brillante nel risalire e cambiare addirittura da terza. Purtroppo però, nella frazione successiva Laurent ha confermato le difficoltà già mostrate in precedenza staccandosi notevolmente e cambiando con uno svantaggio di oltre 15”. Dopo l’ultima frazione di Scardoni, che era però completamente da sola, l’Italia ha chiuso quindi nona a 22”.