Sembrava soltanto una giornataccia, invece è stato un altro il motivo che ha portato Kalla a concludere la 10 km di Falun al 48° posto a due minuti da Linn Svahn.
La trentatreenne olimpionica svedese ha infatti accusato un problema alla schiena nel corso del riscaldamento ed il dolore è andato via via aumentando anche nei giorni successivi. Gli allenatori Stefan Thomson e Magnus Ingesson, assieme al medico della nazionale Per Andersson le hanno fatto quindi iniziare un lavoro specifico per risolvere il problea.
Secondo quanto riferito dall’Expressen è una lotta contro il tempo per averla ai Mondiali: «Con Charlotte dobbiamo avere pazienza e vedere come andrà a finire – ha affermato Magnus Ingesson – seguiamo gli sviluppi e abbiamo un dialogo molto aperto con lei. Il mal di schiena c’è e si spera di poter risolvere il problema. Spero in una guarigione rapida e buona in modo che Charlotte possa già essere al via dei Campionati svedesi di Borås».
Kalla è apparsa ottimista nelle sue dichiarazioni, ma anche cauta: «Prometto di fare del mio meglio per tornare il prima possibile, ma voglio anche avere pazienza e seguire il programma di riabilitazione alla lettera senza correre pericoli. Ho fiducia nelle persone che sono attorno a me e mi stanno supportando con le proprie conoscenze. Prendiamo un giorno alla volta, teniamo il morale alto e sfruttiamo al meglio anche questa situazione in cui mi sono cacciata, così vediamo come risponde il corpo e quanto possa essere in grado di competere di nuovo».
La speranza è che la svedese possa recuperare per Oberstdorf. Dopo aver trascorso una primavera intera tra dubbi ed incertezze sul suo futuro e aver preso la decisione di andare avanti anno per anno per poi ritirarsi al momento opportuno, Kalla aveva lavorato tanto nel corso dell’estate cambiando anche la sua preparazione. La sfortuna ha però deciso di accanirsi contro di lei: prima il covid-19 che l’ha fermata e debilitata, poi appena rientrata questo problema alla schiena. In una situazione del genere sarebbe facile arrendersi, ma siamo certi che una campionessa come lei combatterà strenuamente come ha sempre fatto.
