La Germania è profeta in patria ad Oberhof: Vanessa Hinz, Joana Hettich, Denise Herrmann e Franziska Preuss si sono regalate un sabato di gloria sulle nevi di casa, spesso indigeste. Oggi invece è andato (quasi) tutto bene in casa tedesca ed ecco materializzarsi un successo con sole cinque ricariche utilizzate ed un vantaggio di tutta tranquillità sulla sempre più credibile Bielorussia. Irina Kryuko, Dzinara Alimbekava, Hanna Sola ed Elena Kruchinkina hanno confermato di essere un team di tutto rispetto come già palesato nelle scorse giornate e capace di infilarsi nella scia della Germania con un ritardo di 17"4 a fronte delle 9 ricariche. Un secondo posto che ha consentito alle eredi di Darya Domracheva (Kryuko ed Alimbekava erano con lei e Skardino sul podio olimpico di PyeongChang) di lasciarsi alle spalle una Svezia (Brorsson, Persson, Elvira ed Hanna Öberg; terze a 35"7 con 5 ricariche) che ha saputo quanto meno limitare i danni, rispetto a quelli che erano le previsioni della vigilia e salvare così il podio.
Non altrettanto è successo in casa altrui, soprattutto per Norvegia e Francia ed in seconda battuta anche per l’. Dopo il consueto ottimo lancio di Lisa Vittozzi (prima al cambio, 2 ricariche utilizzate a terra), la marcia dell’Italia si è fermata per i tanti errori di Irene Lardschneider, incappata nella sua prima serie in cinque errori (due giri di penalità) che hanno inevitabilmente allontanato la squadra azzurra dalle zone interessanti della classifica. Per Dorothea Wierer e Federica Sanfilippo c’è stato poco da fare se non chiudere 15ime a quasi 6′ con a referto 3 giri complessivi (il terzo è stato colto dalla poliziotta altoatesina e 12 ricariche).
Ma se l’Italia aveva ben poche speranze di podio, diverso è stato il discorso per Norvegia e Francia: le scandinave hanno incontrato difficoltà in avvio con Tandrevold (3 ricariche a terra) per poi proseguire sullo stesso spartito con Lie (5 ricariche complessive) senza trovare l’atteso cambio di passo da Tiril Eckhoff (un paio di giri di penalità anche per lei) e lasciando a Marte Røiseland di salire relativamente fino alla settima piazza (3 giri + 15 penalità). Per la Francia la doccia fredda è invece arrivata in terza frazione, quando già si pregustava qualcosa di interessante dopo le ottime frazioni delle due Anais, Bescond e Chevalier: Justine Braisaz, in testa alla gara, ha voluto iscriversi al club del doppio giro, vedendo fuggire tutte le avversarie: a Julia Simon il compito di chiudere la gara con il quinto posto finale (2+10) alle spalle della Russia (1+7) e davanti alla Repubblica Ceca (1+9)
Insomma, tra tanti errori e tante controprestazioni, a sorridere più di tutte sono state le tedesche che hanno tremato solo per i tre errori in piedi di Hettich, troppo poco per farle vacillare in maniera significativa.
Biahtlon: la Germania torna al successo ad Oberhof. Bielorussia ottima seconda; l’Italia 15ima
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