Oskar Svensson era stato protagonista di un’ottima gara nella 2^ tappa del Tour de Ski in Val Müstair, giungendo 6° sul traguardo.
Lo svedese era stato l’unico, almeno fra gli atleti di vertice, a puntare sulla tattica di gareggiare con sci da skating senza sciolina, dovendo sfruttare principalmente la spinta di braccia nei tratti in salita, ma potendo trarre vantaggio in scorrevolezza nei tratti di piano e discesa. Un espediente ideale vista la lunga discesa, preceduta da tratti in piano, che portava al rettilineo finale.
In Val di Fiemme ci sarà un’altra 15km in classico con partenza in linea e Svensson vorrebbe utilizzare la stessa tattica, ma si è lamentato della mancata comunicazione della presenza o meno di "technique zones" che lo costringerebbero da regolamento a usare il passo classico nel quale è fondamentale avere una buona sciolina di tenuta. L’alternativa, quando non si tiene in salita, è l’energeticamente dispendiosa tecnica a spina di pesce.
La mancata comunicazione e il tratto di percorso nel quale vengono posizionate, secondo Svensson, impedirebbe di pianificare una tattica di gara con anticipo.
Il tracciato della Val di Fiemme presenta una ripida discesa, seguita da una leggera gobba, prima del rettilineo finale e la tattica di Svensson potrebbe rivelarsi sensata in questo senso. Il problema è che, rispetto a Val Müstair, a Lago di Tesero ci sono salite più brevi ma anche più ripide, che porterebbero la sua tattica a essere inefficiente. A questo si aggiunge la difficoltà di dover affrontare un tracciato che è stato preparato dopo le abbondanti nevicate delle ultime settimane.
Consultato a riguardo da Fondo Italia, il Direttore di gara della tappa trentina Enzo Macor ha detto:
"Non siamo ancora certi di utilizzare le technique zones. La pista è troppo dura per partire a spinta."
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