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Sci di fondo

Fondo – I commenti dei sei azzurri dopo la 15km in skating di Dobbiaco

Al termine della 15km in tecnica libera di Dobbiaco, gli azzurri hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni a Newspower, ufficio stampa dell’evento.

Giandomenico Salvadori (ITA) – 21°
«Sono abbastanza soddisfatto. Sono partito cauto, pensando che al giro di boa mi avrebbe recuperato un buon treno. Non mi sbagliavo, quando mi ha raggiunto Musgrave mi sono accodato e sono riuscito a tenerlo fino alla fine. È stata una buona gara e sarà un buon punto di partenza per domani. Certo, verrà fuori la fatica, ma siamo tutti sulla stessa barca. Peccato per il pubblico! Quando sei in difficoltà dà sempre una bella spinta. Quest’anno va così».
Francesco De Fabiani (ITA) – 22°
«Di solito a Dobbiaco, anche se la gara è in skating, mi trovo bene. Purtroppo quest’anno non sto trovando la condizione giusta per le posizioni che contano. Faccio molta fatica. Spero di uscire da questo tunnel presto, perché le tappe in Val di Fiemme sono quelle a cui tengo di più in tutta la stagione. Anche se non c’è pubblico, correre sulle piste di casa dà sempre una marcia in più, speriamo».
Federico Pellegrino (ITA) – 25°
«Gara dignitosa. Non è il mio pane, perciò ho cercato di tenere un ritmo tranquillo sul primo giro sperando che mi raggiungesse qualcuno a cui accodarmi, cosa che non è successa. Ho cercato comunque di correre in maniera intelligente e domani, in classico, proverò a scalare qualche posizione. Sarà dura anche la sprint in Val di Fiemme: in tecnica classica Bolshunov è molto più forte di me. Questo Tour è un po’ una novità, è il primo anno che do il tutto per tutto a ogni gara e se il fisico regge, perché no, potrei azzardarmi anche a salire il Cermis. È un format faticoso e la gara in Val Mustair non ha niente da invidiare a quella di Oberstdorf: una salita così lunga c’è solo a Lillehammer».  
Paolo Ventura (ITA) – 31°
«Sono contento della gara di oggi. Sono partito abbastanza bene e poi ho preso il treno di Yakimushkin, che era un buon treno visto come si è poi piazzato lui. Non sono riuscito a tenerlo fino al traguardo e alla fine sono comunque finito fuori dai trenta, anche se per poco, ma sono contento e positivo per domani: la tecnica classica è quella che mi viene meglio».

Davide Graz (ITA) – 35°
«Non ho decisamente gestito bene la gara. Conosco la pista, sono a un’ora da casa. Non faccio spesso allenamento qui, ma mi sentivo bene e forse è stato proprio quello il problema. Ho trovato il treno sbagliato, ho sprecato troppe energie e non sono riuscito a tenere. Può sicuramente servirmi da esperienza, già per domani. Speravo di fare meglio, anche se è una specie di esordio non mi giustifico: avrei dovuto gestirla meglio. Posso dare di più».
Mirco Bertolina (ITA) – 43°
«Sui primi due giri sono andato bene, grazie a Schumacher, l’atleta che partiva subito dopo di me. Evidentemente però aveva un’andatura troppo veloce per me, perché ad un certo punto non sono più riuscito a tenerlo e infine il fisico ha proprio smesso di rispondere. È la prima volta che mi capita quest’anno, un totale cedimento. Da un lato è un bene, tutto sommato, significa che ho dato tutto. In autunno mi sono fatto cinquanta giorni di Covid, forse questa pausa ha influito, ma devo dire che in fondo mi sento in forma e domani cercherò di recuperare. Inoltre l’assenza di pubblico non aiuta la motivazione, anche se abbiamo degli skimen e uno staff che, oltre a lavorare benissimo, fanno un tifo incredibile che compensa un po’ quello che non c’è».

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